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Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, allarmato per il pericolo della chiusura dei cantieri a causa della imminente entrata in vigore del decreto legislativo nø 494/96 (c.d. "Direttiva Cantieri"), si associa alla richiesta da più parti avanzata per un rinvio della sua attuazione.
Infatti, come già segnalato al Ministero del Lavoro sin dallo scorso dicembre e come sostenuto in un colloquio avuto in gennaio con il Sottosegretario Dott.ssa Gasparrini, è necessario un intervento ministeriale che chiarisca molti aspetti della nuova disciplina.
Si pensi, infatti: alla lunga durata (120 ore) dei corsi in materia di sicurezza ai quali dovranno sottoporsi i professionisti che verrebbero così ad essere sottratti all'adempimento della loro attività professionale; alla necessità di attendere un quadro normativo completo e definitivo in materia di lavori pubblici, dove manca tuttora il Regolamento di esecuzione della legge 109 e dove sono annunciate modifiche alla stessa legge; alla necessità di chiarire la posizione dei diplomati universitari in ingegneria ed in architettura, figure pure previste dal decreto legislativo, ma che per il loro attuale status giuridico di soggetti non professionisti e sprovvisti di Albo, non possono esercitare attività di progettazione e tanto meno di direzione lavori; alla introduzione di numerosi e complessi adempimenti amministrativi, allo stato non sufficientemente coordinati con altre disposizioni di legge, specie in materia di lavori pubblici.
Il CNI auspica fermamente, pertanto, che la entrata in vigore del decreto legislativo sia procrastinato almeno per un anno, nel corso del quale dovrebbero essere esaminati e risolti tutti i problemi insorti, pena la interruzione di tutte le attività lavorative nei cantieri italiani.
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