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Rif. DV07901
Documento 24/01/2003 VERBALE
Fonte CNI
Tipo Documento VERBALE
Numero
Data 24/01/2003
Riferimento
Note
Allegati
Titolo VERBALE ASSEMBLEA DEI PRESIDENTI - VENEZIA 24 GENNAIO 2003
Testo Verbale dell'Assemblea dei Presidenti VENEZIA 24 GENNAIO 2003 Il giorno 24 gennaio 2003 alle ore 16,00, presso la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista in Venezia, si è riunita l'Assemblea dei Presidenti per discutere i seguenti punti all'ordine del giorno: Informativa ed analisi di alcune delle problematiche di maggiore attualità con particolare riguardo a: - Tariffe - Esami di Stato - Direttiva europea sulla mobilità - Messa in sicurezza del patrimonio edilizio.
Nella inusuale e prestigiosa sede veneziana, teatro al mattino dell'importante e partecipato Convegno Nazionale di illustrazione della "Proposta degli Ingegneri per la riforma urbanistica ", 64 Ordini provinciali presenti hanno aperto i lavori designando l'ing. Luigi Ronsivalle di Lodi e l'ing. Adriano Faciocchi di Cremona rispettivamente presidente e segretario di turno.
¦ Il presidente del CNI ing. SERGIO POLESE ha introdotto la seduta toccando non tanto i punti dell'ordine del giorno, illustrati poi approfonditamente da alcuni consiglieri del CNI, ma altri argomenti che pure coinvolgono pesantemente la nostra categoria e che necessitano del contributo dei singoli Ordini, mai come ora auspicato, atteso, raccomandato.
Sulla riforma universitaria da molte parti si sostiene che il percorso formativo 3 + 2 non va già più bene (vedi le affermazioni di De Majo sul Corriere della Sera ... 1 + 2 + 2 ...). Siamo in attesa del pronunciamento del TAR relativo al ricorso presentato dal CNI e discusso a fine novembre. Nel frattempo proseguono i rapporti con l'Università per dialogare insieme sui nuovi corsi accademici e con il MIUR per migliorare gli esami di stato. Nelle varie sedi esprimiamo sempre il nostro dissenso verso i professionisti che esercitano senza alcun titolo, attraverso percorsi tortuosi che aggirano ostacoli: è già partita una prima denuncia alla magistratura. L'accreditamento dei titoli di studio è fatto dal Ministero "sentito il CNI ", ma purtroppo il nostro parere è solo consultivo.
Circa la direttiva europea, dopo Bruxelles si stanno celebrando i primi passaggi in parlamento: vigiliamo perché gli sviluppi volgano a nostro favore.
La riforma degli Ordini si sta muovendo su due canali: quello parlamentare e quello presso il Ministero di G & G mediante la commissione Vietti. Riguardo al primo abbiamo partecipato alla prima audizione di dicembre. Relativamente al secondo la commissione (di cui fa parte anche il vice presidente CNI ing.
Giambelli) sta lavorando attorno al documento CUP, per approdare ad un testo coordinato e condiviso, che avrebbe poi alle Camere una via preferenziale. Si ritiene che entro febbraio dovrebbe giungere le prime conclusioni.
In merito a Lavori Pubblici, appalti, forniture e servizi è noto il desiderio del Ministro Martinat di rivedere la Legge Merloni, ma sostanzialmente non c'è ancora nulla di fatto. Intanto in Europa la direttiva specifica è giunta ad una fase delicata: al secondo passaggio in parlamento è emersa la volontà di tornare al testo di partenza, che non è favorevole alle professioni intellettuali. Si sta andando alla terza tornata con il rischio di azzerare tutte le nostre faticose conquiste. Con l'avvento del Federalismo anche le Regioni possono legiferare in materia. ITACA sta predisponendo un testo guida su appalti e servizi, ma poiché è forte il dubbio che non si proceda in modo univoco su tutto il territorio nazionale, parte da qui un invito agli Ordini affinchè mobilitino le varie Consulte o Federazioni ad intervenire positivamente nelle rispettive Regioni. Il CNI sta operando nel gruppo di lavoro al Ministero dei LL.PP. di revisione di alcune norme tecniche (sismiche, cemento armato ... ). Un coinvolgimento analogo accade anche sul versante della sicurezza del patrimonio edilizio.
Venendo alle tariffe, si sta discutendo con serietà sui vari testi, sia per l'aspetto dei LL.PP., sia per l'ambito più generale, coinvolgendo le altre categorie professionali, ivi compreso il settore giudiziario. Sono stati dati tempi precisi. E' inoltre noto il nostro ricorso al TAR Lazio sul pronunciamento sfavorevole dell'Autority.
Il progetto ingegnere è a buon punto. Si tratta di un'iniziativa molto valida.
Sono in corso ristrutturazioni interne al CNI sia dal punto di vista logistico che manageriale. L'ampliamento della sede è quasi finito. Il nuovo direttore generale sarà presto insediato. Si stanno seguendo varie politiche generali. Il Consiglio ad esempio ha deliberato di svolgere le Assemblee dei Presidenti non solo a Roma, ma in altre località italiane, magari abbinate ad altre manifestazioni di rilievo professionale, che offrano l'opportunità di avere contatti con le Amministrazioni e rendano testimonianza della nostra presenza sul territorio. Si ritiene necessario rilanciare l'immagine dell'ingegnere nell'opinione pubblica: allo scopo si stanno curando contatti con agenzie esperte nel settore.
Il secondo semestre del 2003 vedrà la presidenza italiana di turno nel Parlamento europeo: si ha ragione di ritenere che sarà un'occasione propizia perché molte problematiche che ci riguardano giungano a conclusione. Anche per questo motivo si vorrebbe, se siamo d'accordo, organizzare dopo Bruxelles un'altra trasferta di ingegneri a Strasburgo.
¦ Il Consigliere GAIA ha ripreso l'argomento delle Tariffe, essendo con il Consigliere Biddau nel gruppo di lavoro per la revisione della L.143/49. Non ci sono grosse novità, a parte una certa difficoltà di relazione con gli architetti all'interno della commissione paritetica CNI/CNA. Tuttavia è solo procedendo uniti che si hanno buone probabilità di successo ...
L'idea base è partire dai LL.PP., data la coincidenza, per rivedere ed integrare la L.143/49. In merito al nuovo DM 04.04.01 è stato presentato al Ministero un documento comune (sottoscritto da tutte le professioni tranne i geologi), per eliminare alcune incongruenze (ad es. si vorrebbe estenderlo anche ad altre categorie). Anche l'art.17 della L.109/94 necessita di modifiche: inizialmente si parlava di corrispettivi per la progettazione, adesso si parla di corrispettivi per l'attività in generale. I corrispettivi sono minimi inderogabili ed ogni patto contrario è nullo: in attesa di novità si applica il DM 04.04.01. Sino al pronunciamento dell'Autority i pareri sono stati i più svariati, ma noi dobbiamo resistere, magari ricorrendo ulteriormente al TAR, forti di quanto sostenuto dai Ministeri LL.PP. e G & G.
Nella commissione ministeriale fanno parte: Bracchi, Leozappa, Jovino, Lucantonio, Picaroni. Sono tutti funzionari che non operano sul campo: ad essi va dato un contributo pratico fondamentale. La commissione ha chiesto alle professioni quali sono gli ambiti da normare. Noi ci siamo espressi per: la contabilità, i collaudi statico ed amministrativo ecc.
E' stato chiesto al Ministero se si vuole riscrivere, aggiornandola, la vecchia L.143/49 oppure se sia preferibile confezionare un testo completamente nuovo: si attende risposta.
¦ Ha proseguito il Consigliere ACQUAVIVA entrando nel merito specifico della tariffa giudiziaria. Con il collega Gianasso sono stati vagliati tutti i contributi pervenuti dagli Ordini. Attualmente la norma è molto elastica, nel senso che è discrezionalmente applicata dal giudice, a volte con coscienza, a volte no. Il compenso per i CTU prevede solo l'adeguamento automatico secondo l'indice ISTAT: per modificarne l'impostazione occorrerebbe un'altra legge.
Poichè tra i consulenti non figurano solo gli ingegneri, ma anche i professionisti più diversi, occorrerebbe un confronto in due fasi: prima tra i tecnici, poi tra le altre categorie.
La vacazione si vorrebbe intesa uguale per tutti, ma molti sono gli ostacoli. Ad es. si potrebbe pagare la prestazione del consulente attraverso la tariffa professionale, ma molte categorie non l'hanno, e poi molte prestazioni non sono nemmeno riconosciute. La nuova legge deve servire al giudice, che non può conoscere tutte le tariffe. Il messaggio è: cerchiamo di cambiare il meno possibile, salvaguardando gli aspetti fondamentali.
I punti critici della tariffa giudiziaria sono: - Le vacazioni, che sono di livello irrisorio. Ogni vacazione dovrebbe coincidere con 1 ora di lavoro. Il compenso dovrebbe essere simile alla tariffa (circa 20 volte quello attuale). Inoltre la tariffa è uguale in campo civile e penale? Nel penale paga lo Stato, nel civile i privati: ergo si applica nel primo caso lo sconto del 20%? Si intuiscono le varie problematiche, anche strategiche ...
- Il limite del miliardo di vecchie £., al di sopra del quale non si ha diritto al compenso. Come è possibile scavalcare questa soglia? Ad es. accorpando le aliquote, facendo slittare l'ultima a oltre il miliardo.
- I commercialisti hanno già la facoltà di sezionare le loro prestazioni usando più articoli della tariffa.
- Nelle stime si dovrebbe liquidare il compenso del consulente valutandolo sui singoli lotti anche in caso di beni omogenei, che non andrebbero comunque sommati.
- Le prestazioni professionali vere e proprie, richieste dal giudice anche oltre alla consulenza specifica, vanno liquidate per il loro valore secondo la tariffa professionale.
- Nei casi di collegialità dell'incarico, le vacazioni si moltiplicano per il numero dei consulenti.
- Il valore su cui calcolare la prestazione è il valore richiesto, non quello spuntato dalla causa.
- Le prestazioni complesse si scorporano in base ai quesiti e si sommano.
L'obiettivo è arrivare presto ad una proposta organica da portare al Ministero.
¦ Il Consigliere LUMINOSO, citando i dibattiti in corso, ha affermato che circa gli Esami di Stato siamo in un momento di grossa rivoluzione. Se si vuole un buon raccordo tra istruzione e mondo del lavoro, occorre guardare in anticipo lo scenario.
Gli ingegneri hanno sempre molto avversato il DPR 328/01. La strada delle riforme sarà lunga; l'unica a breve termine è la modifica degli Esami di stato.
Attualmente ne esistono di due tipi: - Vecchio, secondo il modello del '56, che avrà una scadenza prestabilita al 31.12.2003 (noi avevamo chiesto che almeno restasse fino all'esaurimento dei vecchi piani di studio). Sulla carta era gestito dagli Ordini almeno formalmente, tramite la nomina di quattro commissari su cinque entro terne di esperti. In pratica però gli Ordini avevano delegato in toto il compito al mondo accademico.
- Nuovo, strutturato in quattro prove: una pratica di progettazione, due scritte, una orale. Poiché è strettamente collegato ai settori ed alle sezioni dei nuovi Albi, le commissioni d'esame dovrebbero essere distinte e non uniche, come invece è accaduto in alcune città.
Il tirocinio è un problema complesso, ma di fondamentale importanza, come abbiamo sempre sostenuto noi ingegneri, in modo da non esaurire l'accertamento dell'idoneità professionale con il solo esame di stato. E' in corso il dibattito sulla sua durata (almeno biennale) e se sia più opportuno rinviarlo dopo la laurea oppure iniziarlo durante gli studi. Gli architetti hanno una formula che surroga il tirocinio e che non condividiamo: chi segue particolari corsi post-laurea può essere esonerato da una prova pratica all'esame di stato.
E' importante comunque ragionare in termini temporali compatibili: i giovani devono poter entrare nel mondo del lavoro in tempi adeguati. Nel meridione le professioni sono sempre più richieste, anche per l'elevato tasso di disoccupazione.
Occorre una riflessione sul modo di fare gli esami: non tutte le sedi seguono uno stesso modello, con lo stesso grado di difficoltà. Sarebbe invece auspicabile che si arrivasse ad uno standard nazionale.
Noi non stiamo decidendo del nostro futuro, ma di quello dei giovani colleghi. E' una grande responsabilità, tenendo conto che il Ministero vuol far partire la riforma degli esami già dal 01.01.2004.
¦ Il Consigliere GAVA ha affrontato la questione europea. A Sanremo eravamo riusciti ad apportare modifiche al testo della direttiva per il settore ingegneria. Le nostre tesi sono state sostenute a Bruxelles e le altre nazioni avevano concordato con le posizioni italiane. E' utile rammentare che il testo originario era "omnibus ", non citava gli Ordini, non si parlava di formazione accademica quinquennale, c'era il rischio di allineare le procedure ad un livello più basso di quello richiesto dal paese ospitante ... si è andati al confronto tra luci ed ombre.
LUCI: - la direttiva europea è confezionata solo per le professioni intellettuali, e gli Ordini sono riconosciuti nei rispettivi Stati; - non si può esercitare la professione ad un livello più basso di quello sancito nel paese ospitante; - i livelli di formazione sono sempre riferiti alla scuola (titoli di studio accademici); - si riconosce la necessità di avere una direttiva settoriale per l'ingegneria.
OMBRE: - la direttiva settoriale ingegneria non sarà un emendamento a quella in corso; le direttive settoriali esistenti rimangono tali; tutte le altre professioni interessate devono fare richiesta (gli ingegneri tra i primi ... ), ma l'iter non sarà breve; - la richiesta della direttiva settoriale ingegneria non potrà prescindere da quanto discusso a Bologna (3 + 2), quindi dalla classificazione "iunior " e quant'altro ... un ginepraio complesso a livello internazionale calato in tempi strettissimi; - in ogni caso sarà introdotta una sanatoria che sostanzialmente dice: si deve rispettare ogni variazione introdotta nel singolo Paese, quindi in Italia vengono riconosciuti i laureati brevi (geometri laureati).
In questa fase pesante di confronto con il relatore, quali sono i riflessi in casa nostra? Dobbiamo finalizzare alcune attività di lobby per cercare di ottenere alcuni risultati: confrontarci con le forze politiche, rappresentare la categoria, far sentire la propria influenza.
Diventa indispensabile che gli ingegneri "facciano squadra ", incrementando i servizi, per avvicinare gli iscritti agli Ordini, eventualmente attingendo anche ai fondi UE stanziati per progetti formativi.
Le tesi di Bologna saranno discusse a livello europeo ad Helsinki, in commissioni miste Università/Ordini, per giungere ad una posizione comune sui piani di studio nel settore ingegneria. E' un appuntamento che giunge quanto mai opportuno, per dare risposte alla commissione italiana di De Majo, che sta annaspando nel ... fosso del 3+2 in cui è caduta ...
¦ Secondo il Consigliere RICCIARDI l'Assemblea dei Presidenti ha la capacità di scuotere la categoria. Ma se si considera l'ingegneria dimezzata, il caos sulle competenze, il ruolo sociale mancato dell'ingegnere, i tanti sogni nel cassetto ... è forse il caso di dire che la squadra "dorme ", a cominciare dall'autoregolamentazione. Eppure è sintomatico che dobbiamo essere noi a decidere il nostro destino, e non gli altri che neppure lo conoscono. L'azione al TAR è importante, ma non è sufficiente: dobbiamo riaprire il dibattito politico, il dialogo con le altre categorie, aumentare la visibilità, di nuovo "riorganizzarci ".
Il fascicolo del fabbricato è un problema aperto. Ne esistono tante versioni purtroppo: 8 disegni parlamentari, 3 testi regionali (Lazio, Campania, Emilia) tutti diversi. La tendenza è quella di concretizzarli attraverso delibere di Consiglio comunale.
Esistono tre linee di pensiero, ognuna con aspetti positivi: 1. alcuni parlamentari (AN) ed universitari sostengono che si debba iniziare da una autocertificazione degli edifici (almeno è un approccio al sistema); 2. alcune regioni (Lazio) richiedono esplicitamente delle verifiche a professionisti iscritti agli Albi, da mettere in rete in un sistema informatizzato: si tratta di un ACCERTAMENTO, non di una CERTIFICAZIONE (raccolta dati utile per le infrastrutture); 3. Confindustria ipotizza una specie di SOA per gli edifici certificata da società, anche se non è chiaro chi decide l'intervento.
Nel contesto Roma ha adottato la tesi del medico: "se c'è la febbre, basta il termometro, altrimenti vado dallo specialista ". Cioè si affronta gradualmente il problema, altrimenti si opta per la tesi dell'analisi approfondita, sempre e comunque, di Confindustria.
¦ A conclusione degli interventi programmati il Presidente RONSIVALLE accetta l'idea di Ricciardi che la categoria stia dormendo, con l'eccezione tuttavia di chi è presente oggi qui. Relativamente all'organizzazione rileva che esistono ancora troppe differenze tra di noi. I problemi sul tappeto sono tanti e tutti irrisolti: sarebbe meglio concentrare gli sforzi su un obiettivo solo. Ad esempio in tema di competenze, mentre noi non siamo ancora giunti ad alcuna decisione, i politici hanno già cambiato opinione.
Prima di aprire il dibattito, ha ricordato che a Bruxelles gli oratori in parlamento hanno un tempo breve: è un segno di civiltà, che deve essere adottato anche da noi, per fare sintesi e per consentire a tutti di dire la loro opinione. Tre minuti circa dovrebbero bastare.
¦ Inizia l'ing. SACCA' di Catanzaro, che si dichiara favorevole alle Assemblee itineranti. Il DPR 328/01 è stata una vera iattura e sorgono già primi problemi di competenza de neo iscritti triennali. La questione delle tariffe, specie in campo giudiziario, era già stata sollevata da Catanzaro. Se un paese non investe risorse in campo intellettuale, è condannato ad andare "zoppo ". Il CNI dovrebbe prendere posizioni ufficiali sulla depenalizzazione dei reati ambientali uscita con la nuova manovra finanziaria. La sicurezza è legge e deve essere uguale per tutti: deve essere rispettata, altrimenti cambiata. Sul conflitto di competenze con i geometri, dalle sue parti si propone che almeno il 30% degli incarichi sia affidato dalle amministrazioni a loro.
¦ Secondo l'ing. BOSI di Bergamo il quesito che la commissione Gaia ha posto al Ministero in ordine al modo di rivedere la tariffa ex L.143/49 è deludente: dovremmo essere noi a stabilirlo. La tariffa è il nostro emblema; la professione è molto cambiata in questi ultimi anni, perciò andrebbe rivista in maniera strutturale.
Il Consigliere GAIA replica dicendo che il CNI è senz'altro d'accordo per la revisione strutturale, ma è opportuno che sia il Ministero comunque ad esprimersi.
Il Presidente RONSIVALLE propone che l'assemblea si esprima subito su questo aspetto, e pone in votazione il criterio di revisione della tariffa.
A maggioranza assoluta l'Assemblea si esprime a favore di una revisione strutturale della tariffa, ed il CNI si attiverà per indirizzare il processo in questa direzione.
¦ Il Presidente CANE' di Isernia si rammarica per il tempo contingentato degli interventi, data l'importanza dei temi toccati. Concorda sull'aspetto vergognoso della tariffa giudiziaria. Essendo la consulenza CTU un obbligo, nessuno dovrebbe opinare la durata delle vacazioni. L'incarico per un CTU è ormai troppo complesso: una pratica deve essere "normalizzata " e ciò comporta le più svariate prestazioni tecniche. Se poi le parti falliscono, il CTU civile chi lo paga? Circa il DPR 328/01 il disegno del Governo è sempre stato chiaro: è inutile oggi rammaricarsi. Il cittadino non capisce la differenza tra le lauree brevi e non. Ingegneria è ancora uno dei corsi universitari più selettivi ... stiamo facendo di tutto per farci del male.
¦ Il Presidente BOSCO di Catania entra nel vivo del fascicolo del fabbricato, per dire che anche la Regine Sicilia si sta attivando. L'occasione deve essere vista come l'inizio di una "rivoluzione culturale ", una grande opportunità per individuare le carenze strutturali degli edifici e prevenire i disastri.
Cerchiamo di non esporre la nostra categoria a rischi sia interni che esterni ...
¦ Per il Presidente MOSSI di Brescia il tirocinio è indispensabile, e la commissione degli E.S. non deve essere unica. Brescia retribuisce i propri membri aggregati nelle varie commissioni. Le difficoltà derivano dalla molteplicità dei corsi di laurea. Il sistema deve essere ancora tarato. Sembra che lo scopo del Ministero non sia ancora quello di verificare la capacità dei neo-laureati di esercitare la professione, e porta alcuni esempi di mutuo non-riconoscimento dei titoli di studio di stranieri in Italia e di Italiani all'estero.
¦ Il Presidente SEPE MONTI di Roma è in accordo con quanto detto sin ora, sull'assemblea itinerante e sulle modalità di voto. La Tariffa dei CTU è scandalosa: è necessaria una forte pressione del CNI sui magistrati che non si attengono neppure ai minimi di legge. Sulla questione europea è difficile raccapezzarsi, a causa della complessità dei vari passaggi. L'attuale E.S. è una brutta copia del vecchio: cosa si può mai chiedere ad es. ad un giovane che non ha nessuna esperienza di cantiere? Circa le competenze non siamo in grado di dare risposte sulla base di quanto dice il DPR 328/01: dobbiamo fare noi, mettendo in comune le esperienze dei vari Ordini. Relativamente al fascicolo del fabbricato si avverte il timore dei proprietari ad evidenziare i difetti di una costruzione, perché essa perde valore. Non possiamo certificare, ma solo accertare e l'accertamento deve essere serio e fatto da competenti.
Di fronte alla proposta del Presidente RONSIVALLE di mettere ai voti se l'assemblea desidera che il fascicolo del fabbricato sia redatto da ingegneri o da altri addetti ai lavori, si apre uno scambio serrato di opinioni.
L'ing. BOLLOLI della FIOPA non vorrebbe esagerare con le votazioni, perché ad es. quella precedente meriterebbe una riflessione maggiore ... una revisione della tariffa in senso globale potrebbe non essere strategica, a fronte del tempo necessario per definirla.
Insiste RONSIVALLE che le questioni che si possono decidere subito devono essere messe in votazione, altrimenti l'assemblea non deciderà mai nulla. E circa le interpellanze dell'ing. BERNARDO di Agrigento conferma che le perplessità sulle tariffe sono superate.
Stempera i toni il Presidente POLESE dichiarando che le indicazioni dell'Assemblea per il CNI sono comunque importantissime. Nel corso degli eventi si avvertirà l'eventuale necessità di cambiare rotta, qualora la tesi difesa fosse controproducente.
¦ Il Presidente SINTONI di Ravenna riprende il dibattito sottolineando la grande attenzione alle questioni illustrate. Tuttavia nel suo Ordine provinciale la situazione è diversa: a Ravenna la vecchia tariffa è sempre valida per i LL.PP. e, se correttamente applicata, si riscontrano ancora margini remunerativi, tant'è che nessuno applica il DM 04.04.01 per evitare ritorsioni della Corte dei Conti. L'accesso all'E.S. dovrebbe essere semplificato. Si dichiara contrario al tirocinio, perché esistono comunque strutture alternative: es. i Master. La Regione Emilia ha già legiferato in materia di fascicolo del fabbricato, riconoscendo al professionista un rango di "pubblico ufficiale " ai sensi dell'art.431 del c.c. Ma un professionista è in grado di svolgere questo mandato? Occorre snellire le procedure, a livello concettuale soprattutto ... avremmo dovuto ribadirlo forte anche al Convegno di stamattina.
¦ Il Presidente CANTALUPI di Como è di avviso contrario: nella sua Provincia tutti applicano la nuova tariffa LL.PP DM 04.04.01. Raccomanda di rendere semplice la nostra tariffa ed equa; ad es. non è logica la differenza in ambito 494/96 tra pubblico e privato: fare un parco a parità di costo è diverso che fare un ponte, ma si guadagna molto di più. A Como c'è al momento un solo iscritto all'Albo triennale e chiede cosa può firmare e come si può chiamare. Gli è stato risposto, per adesso, "fai tu "... Forse abbiamo sbagliato noi vecchi quinquennali: bastava fermarsi prima ... e relativamente alla questione giovanile, afferma di non aver mai fatto sconti alla P.A. nelle offerte di progettazione, ma di aver sempre garantito di far lavorare un giovane nel suo team.
¦ Secondo il Presidente SPERONI di Varese il Consigliere Acquaviva ha centrato tutti i punti critici della tariffa CTU. Spesso si fa fatica a suddividere i quesiti del giudice. Riferisce di una sentenza a suo favore in cui è stato giustamente risarcito, a fronte di un'iniziale decurtazione delle competenze. Non ha senso insistere sulla base storica della tariffa, anche se adeguata ISTAT: se il parametro è il tempo, ci si deve commisurare alla vacazione, che per noi è di £.110.000/h. Citando la lettera che l'ing. Gasperini di Bologna ha fatto pervenire, è emblematico che gli Ordini non sappiano cosa rispondere. Le competenze dei triennali comunque non potranno essere inferiori a quelle dei diplomati.
¦ Per il Presidente ZANARDI di Alessandria l'assemblea dei Presidenti ha il dovere di decidere. Se non giungiamo a risultati è perché come categoria non siamo in grado di fare niente, tanto più sulla questione delle competenze ove stiamo dimostrando squallore. Propone che si faccia un'assemblea prossima sull'argomento, degnamente preparata ed esaustiva. Ad Alessandria non arrivano più parcelle. Auspica che la taratura ritorni obbligatoria, anche per avere un minimo di controllo nel settore privato, dove succede di tutto. Il tirocinio va bene come preparazione ed avviamento alla professione, ma così gli ingegneri escono ancora trentenni ... l'obiettivo contrario che si prefiggeva il DPR 328/01! Il Presidente RONSIVALLE ribadisce che il vero nodo sono le competenze e propone che la prossima Assemblea dei Presidenti abbia questo come unico punto all'o.d.g., magari partendo da un documento base.
Il Presidente POLESE, chiosando una serie di flash in sala, conferma che nel CNI è già al lavoro una commissione. La settimana prossima farà pervenire a tutti gli Ordini la richiesta di opinioni consultive rapide: queste saranno sintetizzate in un documento base che sarà trasmesso a tutti prima della prossima assemblea.
¦ Riprende il Presidente BARONE di Agrigento sostenendo che è meglio lavorare su documenti. Piuttosto che tirocinio è opportuno parlare di "affiancamento ".
In Sicilia esistono proposte di contingentare la soglia degli incarichi ai vari livelli professionali.
¦ Per il Presidente FRIXA di Genova l'E.S. è troppo complesso, e la prova orale dovrebbe essere la conclusiva. Auspica regole precise per il tirocinio: es.
l'istituzione di un libro dei tirocinanti; come si devono interpretare gli emolumenti: come rimborso spese o come stipendio? Relativamente alle competenze è impossibile stabilire i limiti tra i triennali ed i quinquennali. E' più semplice definire competenze esclusive per i quinquennali.
¦ Il Presidente BOLLOLI della FIOPA condivide il collega Zanardi sull'obbligo di taratura delle parcelle, anche per una sorta di autofinanziamento dell'Ordine, che resta una funzione pubblica. Avverte pericolo nell'apprendere che in alcune Province non si applica il DM 04.04.01 e chiede se non sia giusto far giungere una circolare di ammonimento agli iscritti sul comportamento da tenere al riguardo dell'applicazione delle tariffe. Infine pone l'attenzione sugli esperti che si presentano iscritti in vari elenchi (CCIAA ... ), per lo meno nelle stesse materie disciplinate dagli Ordini.
Il Presidente RONSIVALLE, constato il numero dei presenti, ritiene opportuno rinviare qualsiasi votazione assembleare. Il CNI ha già fatto ricorso al TAR, e chiede se dopo il suo pronunciamento gli Ordini dovranno far seguire azioni nei confronti delle Amministrazioni locali. Intanto propone che si facciano immediati ricorsi contro i bandi in pubblicazione contrari alle norme vigenti in materia tariffaria.
¦ Il Presidente CANEVARI di Pavia interviene sull'unico tema dell'E.S. e del tirocinio per sottolineare come, finché vige il DPR 328/01, va tenuto presente l'aspetto della professionalità. A questo scopo l'Ordine di Pavia ha istituito dei veri mini corsi sulla deontologia ecc., parallelamente a quelli accademici, aprendo gli studi degli iscritti ai laureandi. I giovani sono i nostri successori.
¦ Il Consigliere GAVA ritorna sulla questione della tariffa per sottolineare che è controproducente che alcuni colleghi non la rispettino. Probabilmente tutto si perfezionerà con il discorso della qualità. Il Paradosso dell'Autority: i patti contrari alla legge sono nulli ... allora il risarcimento della Corte dei Conti dovrebbe valere a favore anche dei professionisti! Circa il tirocinio non dobbiamo diventare più populisti dei legislatori. In Europa si lavora a pieno titolo come ingegneri dopo 7 anni. Negli USA dopo 6 anni di università (e si è paragonati ad un geometra) si devono fare altri 6 anni di tirocinio prima dell'E.S., che dipende e vale solo nello Stato in cui si consegue. Nessuno si preoccupa più di tanto degli anni. Comunque tutti in Europa sostengono che un triennio non è professionalizzante. La suddivisione delle competenze si può fare solo in verticale. L'ingegnere civile può essere diverso, ma allora deve essere disciplinato separatamente; infatti in Europa è un 3 + 1 master = 4, come sancisce la direttiva architettura. Il vero problema è che in Europa i geometri chiedono il regime transitorio e la CE lo riconosce! ¦ Il Presidente FUZIO di Bari rammenta che il suo Ordine fu sempre dell'avviso che il famigerato DPR 328/01 non sarebbe mai decaduto. A questa realtà è stato cercato rimedio approvando un regolamento interno di ateneo, in vigore da quest'anno. Inoltre togliendo alcune regole deontologiche, si supera il problema della competenza impiantistica tra il settore civile e quello industriale. Il suo Consiglio sta cercando di dare visibilità ai tre nuovi settori attraverso una calibrata composizione. A Bari il tirocinio è stato preceduto da un corso di 20 ore per 250 laureandi: è stata un'esperienza positiva. Sul tema della competenze sostiene che il tentativo della FIOPA deve essere proseguito.
Chiude i lavori il Presidente RONSIVALLE, sottolineando come il tirocinio non è affatto un ostacolo per i giovani. Se la tariffa è un minimo di legge, gli Ordini devono impegnarsi a farla rispettare. I temi delle competenze e del tirocinio è meglio siano affrontati assieme nella prossima assemblea.
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