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Rif. DV08390
Documento 09/09/2003 VERBALE ASSEMBLEA DEI PRESIDENTI
Fonte ALTRO
Tipo Documento VERBALE ASSEMBLEA DEI PRESIDENTI
Numero
Data 09/09/2003
Riferimento
Note
Allegati
Titolo VERBALE ASSEMBLEA DEI PRESIDENTI - VIBO VALENTIA 9 SETTEMBRE 2003
Testo Verbale dell’Assemblea dei Presidenti

VIBO VALENTIA 9 SETTEMBRE 2003

Il giorno 9 settembre 2003 alle ore 17,00, presso l’Hotel 501 in Vibo Valentia, in concomitanza con il 48. Congresso Nazionale degli Ingegneri, si è riunita l’Assemblea dei Presidenti per discutere i seguenti punti all’ordine del giorno:
- Informativa sullo stato attuale e sulle iniziative in atto relative alle principali problematiche della categoria
- Varie ed eventuali

Nella prestigiosa sede calabrese, preludio al Congresso Nazionale di Capo Vaticano dedicato al tema: "L’Ingegnere cambia con il futuro ", come consuetudine per il Presidente dell’Ordine Ospitante, viene invitato l’ing. Enzo Cupi di Vibo Valentia a presiedere l’Assemblea; l’ing. Adriano Faciocchi di Cremona svolge il compito di segretario di turno.

Gli indirizzi di benvenuto sono rivolti dall’ing. ENZO CUPI a tutti i delegati, sottolineando che questo congresso chiude un’epoca e ne apre una nuova, con tutte le problematiche fondamentali aperte.
Gli fa eco il Sindaco di Vibo dr. ELIO COSTA, il quale sottolinea come l’assise degli ingegneri rappresenti non solo per la Calabria, ma per la nazione intera un momento di studio molto elevato, sia per l’importanza del tema, che per la statura dei relatori. Esprime gratitudine al Presidente dell’Ordine locale per aver colto e lavorato per questa occasione. La pianificazione territoriale richiede competenze specifiche, non solo estetiche, ma tecniche à da ingegneri. La Calabria vive una situazione difficile: è una riserva di paesaggio, ma è molto devastata. La Città di Vibo ha già bandito il concorso per un nuovo PRG, perché, a differenza del recente passato, è convinta che non ci si debba preoccupare tanto solo dell’edilizia residenziale, quanto della vita e dello sviluppo della città.
Ha proseguito l’assessore ai LL.PP. provinciale dr. PAOLO BARBIERI, lieto di poter annunciare in questa sede l’avvenuta presentazione del nuovo PTCP. La scelta della sede di Vibo, che è stata preceduta da una lunga serie di perlustrazioni, dà oggi prestigio a questa giovane città. Come cambia la società e come si vogliono recepire questi mutamenti, sono i quesiti che ci accomunano.

? Il presidente del CNI ing. SERGIO POLESE apre i lavori partendo proprio dalla grande importanza di questa assise. A sua volta è grato all’Ordine di Vibo Valentia che, pur essendo piccolo, si è offerto per l’organizzazione con tanto impegno da rassicurare sui buoni risultati della manifestazione.
Approfitta della circostanza per comunicare che la prossima sede congressuale sarà Bergamo, secondo il principio della rotazione geografica peninsulare.
Domani dunque si apre un Congresso davvero molto importante. Il CNI ha pensato di imprimere una svolta, dando un diverso significato ai lavori. Ci siamo spesso lamentati che la nostra immagine all’esterno non aveva in passato il giusto risalto. E’ stato conferito perciò al Prof. De Masi (preside della Facoltà di Sociologia dell’Università di Roma) l’incarico annuale di una ricerca sul futuro della nostra professione, così come è vista dalla società, promuovendo al contempo la tutela dell’immagine dell’ingegnere, soprattutto nei momenti più significativi, come questo congressuale.
Il testo della ricerca è stato attentamente vagliato dal CNI nel mese di agosto, con sedute straordinarie, prima di essere distribuito ai vari Ordini, e solo a loro per il momento, con a corredo commenti e proposte di mozione. Esprime gratitudine a tutti, specialmente al Consiglio del CNI, per lo sforzo compiuto.
Quali sono le ragioni del cambiamento della professione dell’ingegnere? Sostanzialmente tutte le novità introdotte dalle normative in discussione in Italia ed in Europa: la riforma universitaria, la riforma quadro degli Ordini, la riforma dei LL.PP., la nuova Ordinanza sismica, le due direttive europee à Ogni argomento è in evoluzione e tanti sono gli interlocutori. Partendo dagli ultimi temi trattati all’assemblea di Roma del 23-24.05.2003, tentiamo di fare il punto.

1. DPR 328/01 e problema delle competenze
A Roma si decise di dare competenze definite agli ingegneri triennali. La FIOPA, che partecipa sempre attivamente ai lavori, elaborò a suo tempo un documento che è molto servito. Sui giornali sono comparse le ultime novità: ad es. su Italia Oggi del 06.09.03 la sen. Siliquini ha fatta propria la proposta degli Ingegneri. Nel luglio scorso il min. Moratti ha convocato le varie professioni e dato pieno mandato alla sen. Siliquini per trattare la questione.
Il DPR 328/01 del resto era nato molto male, perché non erano stati interpellati i soggetti interessati (le professioni). Dovrebbe essere ripensato con un percorso a ritroso, in cui prima la società definisce le figure professionali che ritiene utili e poi l’Università calibra i necessari percorsi formativi.
Anche l’Esame di Stato deve cambiare, per diventare realmente un momento di verifica, non tanto delle capacità professionali, quanto delle attitudini del soggetto (culturali, deontologiche ). Sono già in calendario i tavoli tecnici al MIUR per sentire le varie professioni separatamente. Seguiranno più giri di consultazioni per arrivare finalmente ai tavoli politici. L’incontro per gli ingegneri è già accaduto a fine luglio. Nella seconda metà di settembre riprenderanno i lavori, con l’obiettivo di arrivare a conclusione entro l’anno per i due diversi ambiti:
- riscrivere il DPR,
- regolamentare il nuovo E.S.
Anche la commissione coordinata dal prof. De Majo sta lavorando per calibrare il percorso accademico 1+2+2. Dopo domani la sen. Siliquini sarà al congresso per ribadire questo impegno.

2. Ordinanza Sismica.
Non era chiaro il regime transitorio: nei 18 mesi le nuove norme "dovranno" o "potranno" essere applicate? Avevamo ribadito il nostro impegno per avere una norma transitoria e per rivendicare agli ingegneri un ruolo fondamentale, di fronte al ruolo che la Protezione Civile, le Regioni e gli Ordini dovranno assumersi in ambito formativo.
Sono stati allacciati perciò proficui contatti con il Dipartimento e si è giunti ad importanti risultati, come potrà confermare il dr. Spaziante (vice di Bertolaso) ospite da noi tra due giorni. Innanzi tutto nei 18 mesi di regime transitorio si "potrà" utilizzare la nuova norma, nonostante la confusione indotta dai chiarimenti involontariamente contrastanti pubblicati in luglio sulla G.U. Inoltre gli ingegneri sono la prima ed unica categoria a vantare un protocollo di intesa con la Protezione Civile per la formazione, che è pronto in attesa di essere sottoscritto dal CNI. I corsi, riconosciuti ufficialmente, saranno articolati in due momenti: in una prima fase la Protezione Civile procede a formare i "formatori" in sette città italiane, sostenendone il costo. Queste figure saranno segnale dagli Ordini (in numero di 2 o 3) e dovranno garantire una buona conoscenza della materia ed una attitudine all’insegnamento. La loro breve istruzione comune sarà sinonimo di uniformità di diffusione della conoscenza su tutto il territorio nazionale. Nella seconda fase i "formatori" nei rispettivi Ordini provinciali attiveranno i corsi per gli iscritti, con il materiale sempre fornito dalla Protezione Civile.

3. Legge quadro di riforma degli Ordini.
E’ una storia infinita. In questa legislatura sono già stati presentati molti disegni di legge. Erano molte le speranze riposte in questo Governo, ma in concreto non c’è ancora nulla, anche se il sottosegretario Vietti ha già elaborato con la sua commissione un testo concordato con tutti i soggetti interessati per avere un consenso unanime ed approdare ad un maxi emendamento in parlamento. Come noto, le professioni (CUP) hanno dato un giudizio positivo al testo, invece le Associazioni no,
Il Governo purtroppo in estate si è bloccato per motivi politici, ma il comitato dei Saggi è ripartito con nuovo impegno. L’on. Vietti sarà presente al congresso giovedì a ribadire il testo programmatico. Il CUP è pronto ad un’iniziativa popolare, nel caso in cui si registrassero ulteriori ritardi. Il giudizio infatti è complessivamente positivo, pur auspicando alcune correzioni al documento, come, ad es: un migliore approccio al problema della pubblicità, il pericolo della sovrapposizione tra associazioni ed ordini nel caso di professionisti già appartenenti ad un albo, il mancato riferimento esplicito alle Federazioni o Consulte .
Anche le Regioni fremono nella legislazione concorrente e stanno presentando molti disegni di disciplina delle professioni. La Margherita sta curando molto il fronte delle Associazioni e si profila il rischio di avere due leggi distinte per Ordini e Associazioni. L’on. Mantini ci ha assicurato la sua partecipazione, reduce dal recente convegno di Lerici. Italia Oggi organizzerà un ulteriore confronto a Parma, a cui parteciperemo.
Intanto si sta ponendo mano ai vari Regolamenti delle professioni, che dovranno essere affrontati subito dopo l’approvazione della Legge Quadro. E’ già all’opera un gruppo di lavoro misto con esponenti dei Ministeri di Grazia & Giustizia e dell’Università. La nostra proposta è quella di snellire le procedure elettorali: tutti gli Ordini devono votare nella stessa occasione possibilmente; si devono ammettere ulteriori forme espressive del voto (es. per posta); si devono garantire le surroghe dei non eletti. Circa le rappresentanze in seno ai Consigli dei laureati triennali, una recente indagine ha confermato queste cifre: al 31 luglio 2003 gli iscritti agli Albi Ingegneri italiani quinquennali erano 166.000; i triennali solo 790.

4. Tariffe.
Quella giudiziaria è stata definita come ipotesi per quanto riguarda le professioni tecniche.
Per quella generale, dopo vari scontri, si è arrivati ad una base comune con gli Architetti: vedremo il documento tra breve nelle sedi degli Ordini. Saranno come sempre graditi i pareri, soprattutto su questioni elevate, concettuali, non sulle quisquilie.
Per quella sui LL.PP. ci sono alcune ipotesi ministeriali in elaborazione, sulle quali il CNI sarà chiamato ad esprimere un giudizio. Per ora ci si attiene al DM 04.04.01.

5. Urbanistica.
Al Convegno di Venezia del gennaio scorso l’on. Lupi apprezzò molto il nostro contributo, Il ddl sulla riforma urbanistica è già in avanzata fase di elaborazione; nei prossimi giorni si avrà l’audizione alla Camera.
E’ stata recentemente approvata la Legge quadro sulla qualità architettonica, per sancire che gli edifici di pregio devono seguire certi criteri. Ovviamente noi ingegneri non guardiamo solo all’aspetto estetico, ma anche a quello funzionale di un’opera in genere.
I Ministeri interessati devono istituire una fondazione per valorizzare i soggetti impegnati. Ne deriva uno stimolo agli Ordini ad organizzare manifestazioni sulla qualità architettonica, specie se leggibile attraverso grandi opere di ingegneria.
Il Ministro Lunardi (è una rarità da quando si è insediato), che è un ingegnere, sarà presente domani al nostro congresso, con tutto il suo staff dei LL.PP.

6. Direttive EU.
Come noto sono due:
- Appalti forniture e servizi;
- Riconoscimento qualifiche figure professionali.
La prima è in conclusione. Il testo non è proprio del tutto negativo per noi.
La seconda è in fase di elaborazione. Siamo ad una svolta con il semestre italiano di governo: la dr.ssa Bianchi Conti (anch’essa invitata al Congresso) è incaricata al coordinamento dei funzionari europei. Entro il 10-11 settembre si possono presentare gli ultimi emendamenti; si andrà in votazione ai primi di ottobre. Come noto in EU esistono già 7 direttive specifiche di settore e gli Ingegneri ambivano ad averne una propria. Come noto però è prevalsa l’idea di abolire tutte le direttive specifiche, per averne una sola di carattere generale. Riferirà meglio l’amico on. Zappalà che interverrà venerdì ai lavori.

7. Varie.
Stiamo seguendo con attenzione la previdenza, gli Studi di Settore, la figura emergente del "valutatore immobiliare" (banche)
Il "progetto ingegnere" è in avanzata fase di compimento, anche all’esterno.
Con il CUP si sta organizzando la rete nazionale di coordinamento.
In ottobre a Pisa si terrà un importante convegno sui rischi industriali, patrocinato dal CNI.
La Conferenza annuale dell’Ingegneria si celebrerà quest’anno il 28-29 novembre a Napoli, anziché a Sorrento per problemi logistici, sul tema "L’ingegnere dell’informatica". E’ doveroso occuparsi di questo ambito settoriale, dopo aver trattato l’ingegneria dal punto di vista dell’edilizia (civile) e dell’impiantistica (industriale).

8. 48. Congresso di Vibo Valentia.
Tutti gli argomenti esposti saranno approfonditi al congresso e molti saranno gli ospiti. Domani apriranno i lavori il Prof. De Masi con la relazione sulla ricerca; oltre al presidente CNI parteciperanno il Ministro Lunardi (purtroppo sarà sostituito dal sottosegretario Tassone, per imprevisti impegni, n.d.r.) ed il sottosegretario Martinat. Giovedì gli opinion-leader coinvolti dalla ricerca saranno ospiti di una tavola rotonda, ma saranno presenti i sottosegretari Vietti e Siliquini. Venerdì infine vedremo l’on. Zappalà, la dr.ssa Bianchi Conti ed il dr. Bertolaso della Protezione Civile (purtroppo anch’egli sostituito all’ultimo momento dal dr. Spaziante, n.d.r.).
Proprio per conseguire l’obiettivo della visibilità, saranno presenti quotidianamente 10-12 giornalisti delle principali testate. Potremo contare inoltre sulla presenza tutt’altro che usuale del giornalista TV Antonio Lubrano, che modererà la tavola rotonda, e dell’ing. Luciano De Crescenzo, noto scrittore ed etologo.
Con queste premesse , non possono essere che altrettante le nostre aspettative.

? Apre il dibattito il Presidente BERTI della Federazione Toscana, che si dichiara colpito dalle parole di Polese, specie per l’aspetto legato all’ingegneria sismica. Il Dipartimento della Protezione Civile è entrato prepotentemente con l’Ordinanza in un campo che non è mai stato di stretta sua competenza, ed ora ci coinvolge in un processo di formazione. I nuovi corsi risulterebbero quindi omologati dalla Protezione Civile, e questo è un aspetto preoccupante perché non si tratta di semplici aggiornamenti curati dagli Ordini. Mai il Ministero dei LL.PP. aveva osato tanto nel passato.
Prima di sottoscrivere il protocollo di intesa desidera vedere con attenzione il suo contenuto.
Precisa infine che sulla figura dell’ingegnere junior anche la Federazione Toscana ha reiterato contributi al CNI, specialmente per la definizione in positivo delle sue competenze.

? Il Presidente CANE’ di Isernia afferma che i contributi preordinati congressuali passano in secondo piano davanti alla relazione dell’ing. Polese, alla quale attribuisce finalmente il merito di aver tracciato una strada nuova. Gli ingegneri devono scendere dal piedistallo.
Stante l’importanza delle questioni sul tappeto, auspica che siano più frequenti le Assemblee dei Presidenti, anche una volta al mese, se necessario.
Sottolinea infine, citando la sua esperienza diretta molisana, come sia un grande successo aver potuto allacciare rapporti collaborativi con la Protezione Civile, normalmente chiusa e determinata nelle sue procedure.

Replica l’ing. POLESE rammentando che nel passato ci eravamo lamentati di essere stati "tagliati fuori", come nel caso del D.Lgs 626/94 in cui i corsi sono stati di fatto aperti a tutti. Non è d’accordo perciò a perdere questa occasione. Il Ministero dei LL.PP. è stato bloccato e l’Ordinanza della Protezione Civile va avanti. Si profilano cambiamenti sul metodo di calcolo delle strutture, sulle verifiche agli edifici strategici, ed all’ultima Assemblea di Roma era emerso chiaro il mandato al CNI di intervenire.
Il senso dell’accordo stipulato è che 2-3 persone segnalate dagli Ordini partecipino alle riunioni, della durata max di 2 giornate, in sette sedi dislocate su tutto il territorio nazionale: Milano, Udine, Bologna, Roma, Bari, Napoli e Palermo, al fine di avere uno standard di base comune.
Dobbiamo forse ritenerci scontenti di questo?

Riprende l’ing. BERTI dichiarandosi non contrario alla sigla dell’accordo, purchè questi corsi non nascondano il rischio per gli Ordini di diventare progressivamente succubi della Protezione Civile.

? Per il Presidente CERVESI di Trieste e della Federazione Friuli aver ascoltato la carrellata del Presidente Polese sui temi congressuali e sulle problematiche aperte è stato senz’altro positivo. Ma si pone un interrogativo: ciò che è stato udito oggi non è molto diverso da quello che ci siamo detti nelle occasioni precedenti, mentre il futuro incalza, è alle porte.
Quando finalmente parleremo di "cosa vorremo fare da grandi"? Con il sistema delle deleghe i temi possono andare avanti da soli. Certe stagioni per gli ingegneri sono finite. Quali sono le nostre linee strategiche per il prossimo futuro? Il CNI avrà ancora un suo ruolo da giocare o saranno le Regioni a farla da padrone? Sembra che tutto questo manchi alla discussione. E nel Congresso, al di là delle presenze istituzionali, ci sarà uno spazio per il nostro dibattito?
Esorta ad approfittare di questo momento congressuale, notoriamente più libero, più disponibile per i professionisti, per entrare nel merito.

? Il Presidente MARIANI di Perugia si dichiara spiazzato dall’intervento di Cervesi. Il Congresso è davvero il momento per affrontare sia i grandi temi sia le questioni spicciole (quelle enumerate da Polese).
Nell’Umbria e nelle Marche il rapporto con la Protezione Civile è sempre stato difficile: nei vari comitati tecnici i suoi membri hanno sempre rappresentato un "freno". Ciònondimeno la sismica è ormai appannaggio del Dipartimento e non più del Ministero dei L.PP.
Avverte la necessità di dare ordine a quello che sta nascendo nell’Università e di riportare agli Ordini il coordinamento della scienza. E’ il momento di recuperare il terreno perduto ad inseguire tutte le cose che ci sono passate sopra la testa. Conclude dicendosi favorevole ad un discorso programmatico generale.

? Il Presidente CEOLA della Federazione Veneto interviene sull’accordo con la Protezione Civile. La Regione Veneto ha recepito l’Ordinanza e gli Ordini si sono già repportati con l’assessorato specifico per una convenzione che delega di fatto la gestione dei corsi di aggiornamento sismico agli Ordini stessi, escludendo altre categorie e l’Università. Poiché sono grandi i numeri degli Enti coinvolgibili, sarebbe necessario chiarire il comportamento da adottare.
Come secondo flash sostiene di nutrire alcune perplessità sulla mozione congressuale avanzata dal CNI e recapitata agli Ordini nei giorni scorsi.

? Il Presidente SEPE MONTI di Roma esprime apprezzamento per i temi trattati da Sergio Polese. La questione fondamentale tuttavia è rimandata al Congresso. Ha letto la relazione del prof. De Masi e la giudica abbastanza preoccupante. Chiede che si convochi, subito dopo il Congresso, un’Assemblea dei Presidenti propositiva.
Tra le cose più urgenti figura la formazione. I responsabili dell’Ordinanza sismica vogliono i tecnici , guai a non darglieli: è un’occasione di lavoro da non sprecare. Il problema semmai saranno le risorse economiche.

? Secondo il Presidente MACCHI di Pisa più si va avanti più non si capisce nulla. La Protezione Civile invade un campo non suo: occorre chiarirlo prima di firmare. Al Ministro Lunardi bisognerà chiedere invece perché ha abdicato la normativa tecnica. Sono tanti i cambiamenti, spesso irrazionali. Ad es. con l’avvento del S.I. si smise di usare il Kg a favore del Newton, poi si introdusse il Pascal . Ma ancora oggi è la pratica che ci impone di parlare addirittura dei cari vecchi quintali!
Poiché sostiene che la Protezione Civile dovrebbe avere ben altri compiti (es. la gestione dell’emergenza in caso di calamità ecc.), conclude con uno slogan: "Dimmi prima chi sei e dopo ti dirò se verrò con te!".

? Il Presidente ZANARDI di Alessandria si riallaccia all’intervento dell’ing. Cervesi per aggiungere che molte cose interessano la nostra categoria, ma molto meno la gente comune. Il Congresso deve avere delle ricadute all’esterno: gli argomenti specifici gli appaiono troppo riduttivi, e gli ingegneri danno sempre l’impressione di avere una visione molto ristretta. Dobbiamo viceversa ribadire la nostra preparazione culturale e partecipare maggiormente alla vita politica.

? Il Presidente CANEVARI di Pavia si dichiara ben conscio che i temi importanti non sarebbero stati trattati in questa occasione. E’ tuttavia sorpreso di notare colleghi contrari all’accordo con la Protezione Civile. Invece di ridiscutere sempre tutto, si dovrebbe apprezzare la possibilità di intraprendere finalmente una via per dialogare con lo Stato. Condivide l’intervento dell’ing. Cervesi, ma pone in guardia di fronte alle fughe in avanti à

Riprende l’ing. POLESE sostenendo che non era suo intendimento oggi affrontare temi congressuali.
A Bruxelles il commissario Monti, che non ci è molto amico, ha fatto un’indagine generale per chiedere un’opinione sulle professioni, con l’evidente scopo di "darci in testa" con i soliti argomenti della concorrenza ecc. Abbiamo già predisposto una replica adeguata.
I primi a capire che qualcosa sta cambiando siamo noi. La ricerca del prof. De Masi non è il "vangelo". Tuttavia se un certo movimento d’opinione va in una direzione, non possiamo non tenerne conto. Ribadisce che il documento inviato agli Ordini è solo un primo passo, così come la proposta di mozione allegata. Comunque dalle tesi del prof. De Masi emerge chiaro come gli Ingegneri non costituiscano una massa compatta. Se gli Ordini vogliono annoverare più iscritti (non solo quelli obbligati per l’esercizio della libera professione), devono essere in grado di offrire loro più servizi. Se l’ingegnere è chiaramente un tecnico, non si deve fermare al mero "tecnicismo": occorre aggiungere valore etico, deontologico, culturale in genere.
Dobbiamo avere un modo diverso di rappresentarci come categoria. Tuttavia è imprescindibile coinvolgere gli esterni, e tra essi i politici.
Sull’Ordinanza sismica possiamo dire e fare tutto. Ma davvero siamo disposti a perdere questa occasione?

? Il Presidente CANNAROZZO di Palermo risponde all’ing. Polese con una considerazione preliminare, che parte dalla condivisione del punto di vista dell’ing. Macchi: l’Ordinanza della Protezione Civile è fuori luogo, tuttavia sta davanti a noi. Se è possibile rimuoverla, si possono intraprendere altre strade, se viceversa non è possibile, si deve seguire la strada indicata dal CNI.

? Il Presidente GAMINARA di Savona si sente spiazzato, perché in tutte le Assemblee dei Presidenti non si riesce mai a giungere ad una linea votata e condivisa.
L’Ordinanza è operante. Perché mai ci dobbiamo preoccupare che l’abbia emanata la Protezione Civile piuttosto che i LL.PP., quando dal nostro punto di vista è ininfluente? Apprezza il fatto che almeno con il protocollo siamo riusciti ad inserirci nel sistema, dove potremo dire la nostra.
Il problema dell’aggiornamento sarà un fattore individuale.
Propone di mettere ai voti se l’Assemblea è d’accordo di andare avanti con la Protezione Civile oppure no.

Interviene nuovamente l’ing. MARIANI per un chiarimento: l’accordo con la Protezione Civile è da considerarsi solo un ausilio per gli iscritti o un’esclusiva attribuzione di competenze prodotta da attestati? I corsi di aggiornamento ipotizzati cioè sono obbligatori per poter proseguire ad esercitare?

Gli fa eco l’ing. POLESE precisando che il nostro protocollo, di cui legge il testo integrale, non potrà mai avere più valore dell’Ordinanza. Ergo i corsi non sono obbligatori: servono per la diffusione della conoscenza e della formazione. Insieme alla Protezione Civile gli Ordini concordano:
- le finalità, ossia lo sviluppo di un gruppo base di "formatori" da utilizzare nei successivi corsi provinciali;
- l’organizzazione di 7 incontri di studio e dibattito finalizzati ad un’omogenea diffusione sul territorio: durata stimata 2 gg, per 12 ore complessive a partire dalla seconda metà di ottobre;
- il modello standard da seguire nei corsi per tutti, della durata stimata in 60 ore, con materiale didattico fornito dal Dipartimento;
- la Protezione Civile garantisce i docenti per i primi 7 stage e tutto il materiale didattico;
- gli Ordini scelgono chi mandare agli stage, secondo quanto già preannunciato, facendo attenzione ai rappresentanti regionali, con i quali necessariamente ci si dovrà rapportare.

? Per il Presidente CORVIGNO di Avellino ormai è inutile fare polemiche. L’Ordinanza c’è e l’importante è non perdere il treno. Il suo Consiglio, per la verità, ha già organizzato corsi di formazione per la pressante richiesta degli iscritti. Domanda: il suo corso allora non avrà valore? Apprezza il contributo della Protezione Civile, ma teme l’usurpazione della sovranità degli Ordini.

L’ing. POLESE chiarisce nuovamente che nel protocollo non vi è alcuna obbligatorietà di fare i corsi, né per gli iscritti, che possono continuare a lavorare come sono capaci, né per gli Ordini. Semplicemente è scritta la possibilità di designazione dei "formatori" da parte nostra, e non è cosa da poco.

? Il Presidente TEDESCHI di Parma relaziona brevemente dell’incontro che il suo Ordine ha organizzato il 20 giungo scorso sul tema dell’Ordinanza sismica e che ha visto la partecipazione di ben 360 ingegnere emiliani e lombardi, a testimonianza del grande interesse suscitato nella nostra categoria dal provvedimento. Vi hanno partecipato l’ing. Calvi, estensore del testo, ed altri esponenti universitari. E’ emersa chiara l’esigenza di organizzare in fretta corsi di aggiornamento.
Si dichiara contrario a qualsiasi forma di patentino.
Stiamo diventando protagonisti: perché ci lamentiamo?

? Il Presidente BOLLOLI della Federazione Piemonte si dichiara in sintonia con l’ing. Gaminara: è impossibile scontrarsi sulla proposta dell’ing. Polese. Propone tuttavia di seguire una linea più morbida: anziché votare il documento, è meglio dare un orientamento al CNI, perché abbia il mandato di andare avanti.

? Il Presidente ROLANDO di Imperia afferma che alcune Regioni, come la Liguria, sono il alto mare. Ai vari incontri che si organizzano partecipano tutt’altre figure che gli ingegneri, che viceversa dovrebbero stare in prima linea.
E’ bene andare avanti con la proposta dell’ing. Polese.

Chiude i lavori il Presidente CUPI, che concorda con la proposta dell’ing. BOLLOLI, e pone ai voti le linee di principio contenute nel protocollo d’intesa con la Protezione Civile. Tutti d’accordo. Nessuno si astiene o si dichiara contrario.
La discussione poi prosegue nel tradizionale clima congressuale, che è ormai entrato nel vivo.

Vibo Valentia, 9 settembre 2003.
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