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Verbale dell'Assemblea dei Presidenti
ORISTANO 13 SETTEMBRE 2005
Il giorno 13 settembre 2005 alle ore 16,00, presso l'Istituto Madonna del Rimedio in Via Oristano a Donigala Fenughedu, in concomitanza con il 50mo Congresso
Nazionale degli Ingegneri, si sono riuniti 69 Presidenti di Ordini provinciali, 4 Presidenti di Federazioni regionali e 11 Consiglieri del CNI per discutere i
seguenti punti all'ordine del giorno:
- Relazione del Presidente CNI (modifica DPR 328/01, Norme Tecniche per le costruzioni, Messa in mora UE per tariffa professionale, etc.);
- Varie ed eventuali.
Nella ospitale terra sarda della provincia oristanese, preludio al Congresso Nazionale dedicato al tema: "L'Ingegnere per la competitività del sistema Italia:
formazione, aggiornamento, organizzazione della professione per la qualità della vita e lo sviluppo sostenibile", come consuetudine vengono invitati l'ing.
Silvio Serpi Presidente dell'Ordine organizzatore a presiedere l'Assemblea e l'ing. Adriano Faciocchi di Cremona a svolgere il compito di segretario.
Gli indirizzi di benvenuto sono rivolti dall'ing. SILVIO SERPI a tutti i delegati, facendo ammenda di alcuni problemi logistici. L'Ordine di Oristano è un
piccolo Ordine: ha fatto del suo meglio, spesso non ha avuto alternative. Date le circostanze sono arrivate molte iscrizioni "last-minute", che hanno
costretto ad adeguare i programmi in corsa (ad esempio le gite per gli accompagnatori saranno sdoppiate e contemporanee, per sopperire alla ridotta
ricettività dei luoghi -).
Il presidente del CNI ing. SERGIO POLESE apre i lavori con un sincero ringraziamento all'Ordine di Oristano a nome di tutta la categoria: i problemi
organizzativi si sono sempre verificati e sono sempre stati superati - (applauso dalla sala).
E' tradizione che si celebri l'Assemblea dei presidenti alla vigilia del Congresso. Si potrà cambiare in futuro.
Gli ingegneri stanno attraversando un periodo molto delicato. Il CNI era stato addirittura in dubbio se celebrare o meno il congresso, a causa delle scadenze
elettorali incombenti. Alla fine è prevalso il convincimento che sarebbe stato comunque opportuno riunire tutta la categoria, vista l'importanza di molti
argomenti che saranno trattati. Tra questi spiccano:
- la diffida dell'UE all'Italia sulle tariffe applicate da alcuni Ordini (avvocati, architetti, ingegneri);
- il Testo Unico sulle costruzioni e la sua definitiva promulgazione;
- la riforma del DPR 328/01, di cui ci aggiornerà giovedì la sen. Siliquini;
- la riforma delle professioni, su cui interverrà venerdì l'on. Mantini.
Ma prima di entrare nel vivo degli argomenti, è bene riferirsi alle nostre elezioni interne.
Sono ormai note le circolari diramate dal CNI, di cui l'ultima, che contiene l'ultima versione del calendario, viene proprio dal Ministero. Si propone di
occupare il pomeriggio di domani (primo giorno congressuale, tradizionalmente libero) con una riunione plenaria dedicata alle elezioni. Potrebbe essere
coordinata da tre presidenti (uno del Nord, uno del Centro ed uno del Sud), allo scopo di far discutere soprattutto gli Ordini sovrani piuttosto che il CNI,
chiamato ad esercitare il ruolo di giudice di I. grado. Si tenga comunque presente che il CNI, pur con i limiti, i dubbi rimasti aperti e le obbligate
incertezze dei suoi documenti, è stato l'unico organismo nazionale a tenere i rapporti con la base della categoria.
E' bene non dilungarsi oltre su questo punto stasera, ma passare ad esaminare da vicino ciò che accade in Europa.
1. Sono tre le direttive sul tappeto che ci riguardano: oltre alla direttiva Lavori Pubblici (all'esame italiano adesso attraverso il Ministero
Infrastrutture) ed alla direttiva sul riconoscimento delle qualifiche professionali (che sta seguendo l'amico on. Zappalà), preoccupa quella sui servizi
legati al mercato interno, la quale, essendo di carattere generale, coinvolge anche le professioni. La preoccupazione nasce dal fatto che inizialmente la
direttiva si riferiva ai diritti acquisiti nel paese d'origine del prestatore d'opera. Nella sua evoluzione è poi prevalso il concetto che ogni professionista
deve adeguarsi alle disposizioni vigenti nel paese in cui opera, ed ogni paese è libero di determinarle. Esiste una vigilanza sul rispetto di queste regole,
rappresentata in Italia dagli Ordini.
Ma l'attacco più grave la Commissione europea, spalleggiandosi con l'Antitrust, l'ha sferrato alle professioni di avvocato, architetto, ingegnere aprendo la
procedura di infrazione sul tema delle tariffe. Non si può non rilevare che questa presa di posizione è subdola e calata in un periodo decisamente
inopportuno: l'estate, quando servono 60 giorni di tempo per replicare- La scadenza cade a metà settembre e si sta alacremente concertando una replica
attraverso il già sollecitato Ministero delle Politiche Comunitarie, ove all'on. Buttiglione è recentemente subentrato l'on. La Malfa, con tutte le difficoltà
legate all'avviamento di un dicastero.
Fortunatamente possiamo contare su ottimi rapporti con gli uffici, e la volontà è quella di difendere l'Italia in Europa. Il Centro Studi ha predisposto
immediatamente una documentazione giuridica di confutazione della procedura ed un documento di sintesi (più snello): entrambi saranno distribuiti agli Ordini.
Anche l'Avvocato Preto (uno dei più autorevoli giuristi a Bruxelles sul tema delle professioni) ha elaborato una sua replica di contestazione non solo nel
merito, ma anche sotto il profilo procedurale. La dr.ssa Bianchi Conti, che saluta i congressisti, in questo momento sta lavorando a Roma attorno ai tre
documenti citati.
Se l'UE recepirà le nostre controdeduzioni, la procedura sarà archiviata, altrimenti - combatteremo!
E' una vergogna - chiosa Polese - che la nostra categoria, organo dello Stato con poteri derivati per legge dal Ministero della Giustizia, debba subire
continuamente attacchi da altri organismi statali!
2. In merito al T.U. sull'edilizia, non abbiamo mai condiviso la diatriba tra i Ministeri dalla Protezione Civile e delle Infrastrutture (ex LL.PP.). I
professionisti si sono sempre lamentati, ancorché non coinvolti nel processo decisionale, della mancanza di chiarezza normativa e conseguentemente operativa.
Il CNI ha partecipato a vari incontri: siamo nelle more dell'ultima proroga di due mesi, che scadrà l'8 ottobre. Il motivo di questo slittamento risiedeva
nella convinzione che, entro due mesi dall'8 agosto, il nuovo T.U. sarebbe stato pubblicato sulla G.U. entrando in vigore 30 gg. dopo (+ il periodo
transitorio di 18 mesi). Era stata data ampia assicurazione che il documento, di cui l'Ordinanza 3274 è un metodo applicativo, sarebbe stato un punto di
riferimento importante.
A tutt'oggi purtroppo il T.U. non è ancora stato pubblicato sulla G.U., e ciò comporterà ulteriori problemi. Il Ministro Lunardi ha comunque confermato
telefonicamente che è stato definitivamente raggiunto l'accordo con il Sottosegretario Letta e siglato il T.U.
Sono allo studio soluzioni alternative all'ennesimo rinvio (che nessuno vuole).
Nei 18 mesi di sperimentazione, avremo modo di intervenire come categoria.
3. Contro il DPR 328/01 il CNI ha fatto ricorsi ed istanze di revisione in tutte le sedi, senza successo purtroppo. Le competenze sembrano sempre più
indistinte. Non solo non c'è stata chiarezza sulle differenze tra ingegneri triennali e quinquennali, ma si è aggiunta ulteriore confusione dove non c'era
bisogno tra singoli settori o classi di laurea.
Alla sen. Siliquini saranno dette con franchezza le posizioni della categoria.
Al MIUR si sta lavorando (e gli ingegneri hanno partecipato) attorno a due tematiche:
- lo svolgimento degli Esami di Stato;
- la definizione delle nuove classi di laurea.
Alla nostra richiesta di sottoporre a revisione l'intero DPR 328/01, ci è stato contrapposta la motivazione della legislazione concorrente. Esiste un
documento di revisione, il cui testo in verità è peggiore di quello iniziale. Nel processo è stato coinvolto anche il CUP, e si deve constatare che le
critiche non sono solo nostre, ma condivise da altre professioni, sino a sollevare il dubbio dell'anticostituzionalità di certe posizioni governative.
Sul tavolo di lavoro istituito dal sottosegretario al MIUR aleggia scetticismo. Ribadisce Polese che il CNI ha assunto una posizione molto ferma e, forte dei
pronunciamenti del Consiglio di Stato (già espressosi a favore delle nostre contestazioni), ribadirà che la categoria degli ingegneri (unica ad essere
"saccheggiata" con questo DPR) non parteciperà a tavoli in cui venga perpetrata l'ennesima "spoliazione".
Esiste infine un disegno di legge che prevede di riunire i laureati triennali agli ex-diplomati, per formare l'Albo Unico degli INGEGNERI TECNICI, con
conseguente promozione ex-lege di categorie minori. Siamo assolutamente certi che l'ingresso nella Comunità Europea non passa attraverso queste porte e lo
ribadiremo con forza alla senatrice nostra ospite.
4. E' passata anche questa legislatura e non si è giunti a nessuna soluzione di riforma delle professioni. Parteciperà ai nostri lavori l'on. Mantini della
sinistra all'opposizione, che ha proclamato di portare a compimento la riforma in 100 giorni. La destra al governo ha tentato di inserire nel Dpef in
discussione, attraverso il sottosegretario all'Economia Vietti (sempre con delega alle professioni) qualche articolo di base, ma non sembra che sortiranno
sviluppi-
La riforma delle professioni è una cosa talmente seria, coinvolgendo tutti i cittadini, che non può essere ridotta a "tappabuchi" o venire continuamente
rinviata! Alla stessa maniera ci pare intollerabile che possano essere favorite ora una ora l'altra categoria: il problema deve essere affrontato nella sua
globalità!
Il ruolo degli Ordini deve uscire rafforzato.
Quest'anno al Congresso non ci saranno relatori illustri. Sarà il CNI a svolgere direttamente le sue argomentazioni. Polese conclude auspicando che si arrivi
ad una unica mozione, capace di sintetizzate il pensiero dell'intera categoria.
L'ing. SERPI ringrazia e, prima di aprire il dibattito, sottopone all'attenzione dell'assemblea il problema logistico di rientrare all'Ala Birdi al termine
dei lavori o di rimanere in attesa dei/delle consorti in questa sede.
Al termine di una animata discussione, interviene il Presidente di Torino ing. GIANASSO, per ringraziare Polese e prendere atto che qualcosa di positivo è
nell'aria. Condivide la tesi che gli ingegneri sono la categoria che più ha perso con la riforma del DPR 328/01. Avevano avuto ampie garanzie dall'attuale
Governo che qualcosa sarebbe cambiato, ma le modifiche che si prospettano sono ancor più preoccupanti. Vorrebbe che la sen. Siliquini assumesse posizioni
forti in merito all'Albo Unico: a Torino, in un recente convegno, era stata molto accomodante nei confronti dei geometri- Si vogliono anacronisticamente
togliere i Triennali dagli Ordini per inserirli negli ex Albi.
Altro punto delicato è la fusione in un altro Albo Unico di Dottori Commercialisti e Ragionieri: si tratta, agli occhi del legislatore, di un modello che
tutti dovrebbero seguire.
Circa le competenze, stanno emergendo i primi problemi seri nella gestione del suo Ordine. Non essendo chiare ancora adesso, meritano una ampia riflessione
collettiva.
Il Presidente di Catanzaro ing. SACCA' è costretto a rivedere il suo intervento in base alla situazione. Sollecita una maggiore vigilanza da parte del collega
Serpi sull'organizzazione, che ha dovuto scontare (l'Assemblea lo apprende in questa circostanza - n.d.r.) l'ostracismo del Comune di Oristano, "reo" di non
aver concesso la sede stabilita del Teatro Garau per questo incontro, in pratica di aver sottovalutato l'occasione strategica del Congresso.
Se si vuole iniziare un nuovo percorso, gli ingegneri devono partire da una ripresa di orgoglio della categoria, troppo schiacciata dalle altre. Si deve
perciò pensare alla squadra che ci rappresenterà in futuro dopo le elezioni. Conclude disapprovando i tentativi di interruzione della sala nei suoi confronti.
Interviene il Presidente di Pisa ing. MACCHI sul tema dell'alternanza. Purtroppo non si chiama Fazio- perciò ritiene che questo sarà uno dei suoi ultimi
interventi. Riprende la relazione del Presidente Polese e la condivide.
Parafrasando un vecchio sacerdote pisano, il suo intervento sarà come un'omelia, ossia molto corta, come una minigonna, aderente al contenuto, e tale da
lasciare intravedere un finale appetibile-
Afferma che non andrà alla riunione indetta sulle elezioni, in quanto tutto ciò che il suo Ordine doveva decidere, lo ha già deciso e non vuole più essere
assalito da dubbi.
Secondo il Presidente di Bergamo ing. BOSI, malgrado l'atmosfera, si corre il rischio di arrivare in ritardo su alcune questioni importanti. Richiama quanto
detto da Gianasso: in futuro non ci saranno più diplomati e noi non abbiamo mai affrontato l'argomento in termini concreti. Ossia la nostra professione va
"giocata" non di rimessa, ma in termini propositivi: tutte le altre categorie sanno ciò che vogliono, noi ancora no. Perché non diciamo come dovrà essere la
scuola di ingegneria Dobbiamo in sostanza far capire al mondo accademico come dovrà essere il nuovo ingegnere, e su questa base si modelleranno la categoria e
l'Ordine.
Siamo o non siamo d'accordo ad affrontare il problema in termini di prospettiva?
Secondo il Presidente di Trieste ing. CERVESI la relazione di Polese è "classica": fotografa una situazione all'inseguimento di decisioni prese da altri. La
politica italiana (sia di destra che di sinistra) è troppo occupata a parlarsi addosso. Anche chi governa il territorio è troppo preso dalle sue vicende. E
noi ci troviamo nel mezzo.
Il nostro modo di gestire la professione è superato. Propone una ricetta: smagrire le attività del CNI e dare molto più peso alle Federazioni. Si deve
promuovere una "politica di categoria" e conquistarla giorno dopo giorno con serietà di comportamento. Il momento elettorale permeerà la nostra svolta.
Il DPR 328/01 è un figlio concepito dalla sinistra, ma viziato e coccolato dalla destra.
Affermando che non intende ancora essere pensionato, si augura che questo Congresso sappia meditare sulla ritrovata coerenza e sulla qualità della prestazione
professionale.
Il Presidente SERPI si sente in dovere di replicare sull'organizzazione del Congresso (mentre dalla sala gli giungono ampi cenni di rassicurazione e consenso
n.d.r.). E' vero che esiste un contrasto tra l'Ordine ed il Comune di Oristano, derivato da opinioni espresse sul nuovo piano urbanistico. Purtroppo comandano
i funzionari -
Il Presidente della FIOPA ing. LONERO, dopo aver sentito l'intervento di Cervesi, vorrebbe che invece le elezioni non condizionassero l'attività congressuale:
il tema è molto importante, tanto da meritare una proposta sulla competitività proprio dagli ingegneri.
Si associa a Bosi per sostenere che il sistema formativo dell'ingegnere dovrebbe rinnovarsi per restare al passo con l'UE. Addirittura si potrebbe pensare ad
una organizzazione degli Esami di Stato completamente gestita dagli Ordini, che conoscono bene il mondo della professione, in modo da distinguere nettamente
la laurea, che chiude un percorso accademico, dall'Esame di Stato, che apre invece il mondo professionale dopo un adeguato tirocinio.
Il Presidente di Latina ing. FERRACCI propone che il Congresso non sia snaturato, anche se ritiene inevitabile che i temi cogenti debbano essere trattati. In
questo scorcio di legislatura la destra e la sinistra scriveranno i rispettivi programmi politici. Sarebbe auspicabile che le nostre idee riuscissero a
condizionare questi programmi. Invita ad essere attivi ed a gettare le basi per portare un documento propositivo ai nuovi candidati.
Il congedo viene dato alle ore 19,00 circa con le premiazioni dell'attesissimo ed impegnativo torneo di calcio: 31 sono stati gli Ordini partecipanti; la
finale è stata vinta dalla squadra di Arezzo, che ha battuto la squadra di Bergamo; la coppa disciplina è stata assegnata alla squadra di Napoli.
La cena di apertura del 50mo Congresso sarà servita a Bonarcado al ristorante Sa Mola - non appena i pullman arriveranno
IL SEGRETARIO Visto: IL PRESIDENTE
(Adriano Faciocchi) (Silvio Serpi)
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