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Il Ministro per la Funzione Pubblica ha istituito, con proprio Decreto del 14 settembre 2005, presso il Dipartimento della Funzione Pubblica, la "Consulta sulle tematiche della disabilità nelle relazioni con la pubblica amministrazione", riunita per la prima volta il 22 settembre 2005.
La Consulta, nata dalle molteplici sollecitazioni ricevute dalle realtà associative di riferimento, e dalla volontà del Ministro per la Funzione Pubblica di poter contribuire in maniera diretta e sostanziale a elaborare soluzioni migliorative della qualità della vita dei cittadini disabili, si pone come obiettivo quello di contribuire al miglioramento dell’azione amministrativa con riguardo specifico alle questioni della disabilità. Tra le questioni di maggior rilievo, data l’importanza del tema, ci preme porre in evidenza quella delle "Barriere Architettoniche".
Appare evidente il ruolo che tutti i professionisti impegnati in attività di progettazione e/o realizzazione giochino nel processo di eliminazione delle Barriere Architettoniche. Non a caso la normativa vigente (per esempio DPR 24 luglio 1996 n. 503 e successive modifiche - per citarne una) impone al professionista che progetta e/o realizza un’opera, rientrante nella categoria "edifici, spazi e servizi pubblici", l’obbligo di dichiarare nelle sedi e nei modi previsti dalla legge, la conformità del progetto alla normativa appena richiamata. Purtroppo non sempre a tali dichiarazioni corrisponde una completa eliminazione delle barriere architettoniche, ma ancora più spesso si deve constatare che nulla viene progettato ed eseguito per eliminare le barrire percettive che, ai sensi dell’art. 12 lettera c) del D.P.R. citato, sono costituite dalla "mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericoli per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi".
Se da un lato esiste un’amministrazione non sempre efficiente, è anche vero, dall’altro, che si rileva la opportunità di sensibilizzare i professionisti impegnati in attività di progettazione "pubblica" all’eliminazione delle barriere architettoniche. In questo contesto, utile strumento potrebbe essere anche il "Fascicolo del Fabbricato" istituito dalla legge Regionale del Lazio n. 31 del 12 settembre 2002 opportunamente ampliato con una parte dedicata, in modo specifico, alla verifica dell’accessibilità e della fruibilità degli spazi costruiti in ottemperanza ai dettami normativi.
L’azione degli Ordini Professionali, presso i propri iscritti, è fondamentale al raggiungimento di un siffatto obiettivo. Dal canto suo, l’Amministrazione dello Stato, grazie anche ai recenti interventi normativi, ha potenziato - dotandolo di strumenti adeguati - l’Ispettorato per la Funzione Pubblica che ha, tra gli altri, il compito di vigilare sull’applicazione delle leggi da parte delle Amministrazioni e di sanzionare disciplinarmente i dipendenti inadempimenti della PA.
Considerando il marcato rilievo sociale del tema auspichiamo un Vostro intervento indirizzato agli iscritti presso i Vostri Ordini Professionali affinché importino nelle loro progettazioni il concetto di "eliminazione delle Barriere Architettoniche, fisiche e percettive, e quindi di "Progettazione Universale".
Certo di trovare, presso di Voi, consenso su argomenti eticamente condivisibili, Vi prego di gradire i sensi della mia cordialità.
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