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Testo
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SECONDO IL SISTEMA DI RIPARTIZIONE DELLE COMPETENZE PROFESSIONALI DELINEATO DAL R.D. 23 OTTOBRE 1925 N. 2537, DISCIPLINANTE L'ESERCIZIO DELLE PROFESSIONI DI INGEGNERE E DI ARCHITETTO LA NOZIONE DI EDILIZIA CIVILE NON PUO' ESSERE ESTENSIVAMENTE INTERPRETATA, DOVENDO DA ESSA ESCLUDERSI ALCUNI LAVORI ED OPERE, FRA I QUALI LE APPLICAZIONI DELLA FISICA; PERTANTO GLI IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE, IN QUANTO CLASSIFICABILI FRA LE APPLICAZIONI DELLA FISICA PERCHE' BASATI SULL'UTILIZZAZIONE DELL'ENERGIA ELETTRICA E NON FRA LE OPERE EDILIZIE; FORMANO OGGETTO DELLA ESCLUSIVA COMPETENZA PROFESSIONALE DEGLI INGEGNERI E QUINDI NON ANCHE DEGLI ARCHITETTI. L'EVOLUZIONE DEGLI STUDI PER IL CONSEGUIMENTO DELLA LAUREA IN ARCHITETTURA, PUR AVENDO DETERMINATO UN AMPLIAMENTO DELLE CONOSCENZE TECNICHE DEGLI ARCHITETTI RISPETTO ALLA SITUAZIONE ESISTENTE AL MOMENTO DELL'EMANAZIONE DEL R.D. 23 OTTOBRE 1925 N. 2537, NON HA COMPORTATO UNA SOSTANZIALE EQUIPARAZIONE DEL TITOLO DI LAUREA IN ARCHITETTURA CON QUELLO DI INGEGNERIA (PIU' SPICCATAMENTE CARATTERIZZATO IN SENSO TECNICO-SCIENTIFICO), OVE NON SI TRATTI DI OPERE E IMPIANTI POSTI A DIRETTO SERVIZIO DI SINGOLI FABBRICATI E PERCIO' RICONDUCIBILI ALLA NOZIONE DI EDILIZIA CIVILE.
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