Testo
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Pervengono a questo Consiglio numerose segnalazioni che evidenziano alcune difficoltà riscontrate dagli iscritti agli Ordini Provinciali in merito al riconoscimento del proprio titolo professionale per l’esercizio della professione in altri paesi UE.
Il riconoscimento è disciplinato dalla Direttiva 2005/36/CE, strumento giuridico con cui la Commissione ha inteso garantire in Europa il libero svolgimento, a titolo stabile od occasionale, delle attività professionali regolamentate.
Essa demanda la decisione sui riconoscimenti delle qualifiche straniere alle amministrazioni nazionali a ciò deputate nei singoli stati membri (le cosiddette “autorità competenti”).
Poiché in alcuni Stati, i nostri professionisti si confrontano, talvolta, con un diniego del riconoscimento spesso non giustificabile con le disposizioni comunitarie, il Consiglio Nazionale considera essenziale monitorarne la corretta applicazione per fare sì che viga ovunque il medesimo scrupolo ed imparzialità con cui essa viene applicata, attraverso il D. Lgs. 206/2007, agli ingegneri che richiedono di esercitare nel nostro Paese.
I Consigli degli Ordini provinciali vorranno trasmettere sollecitamente al Consiglio Nazionale ogni segnalazione di anomalia pervenuta dagli iscritti. Sarà cura del CNI avviare tutte le procedure utili alla salvaguardia dei diritti degli ingegneri italiani che intendono operare all’estero.
In argomento si segnala anche che, dopo cinque anni dal suo recepimento in tutti gli Stati membri, la Direttiva 2005/36/CE ha subito una revisione che ha portato la Commissione Europea a trasmettere al Consiglio e al Parlamento Europea, una Direttiva di modifica al vigente provvedimento. La nuova proposta di direttiva di riconoscimento ha quindi iniziato il suo iter legislativo che si concluderà presumibilmente l’anno prossimo.
Il CNI intende seguire con attenzione tale percorso rispondendo fra l’altro ad una consultazione pubblica indetta dal Dipartimento per le Politiche Europee presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Sarà opportuno che la presente circolare sia adeguatamente diffusa fra gli iscritti per informarli della tutela che il CNI intende offrire sul tema.
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