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Testo
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Con i Decreti 4 agosto 2011, n. 155 e n.156 del Ministero dello Sviluppo Economico, si è data attuazione agli art.10 e 12 della Legge di riordino delle Camere di Commercio n.580 del 1993, come modificata dal decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 23, che prevede l'istituzione della “Consulta delle professioni” all’interno della Camere di Commercio.
La Consulta delle professioni ha come compito principale quello di designare il rappresentante delle libere professioni all’interno del Consiglio della Camera di Commercio, e di svolgere funzioni consultive, su iniziativa del Consiglio e della Giunta Camerale, relativamente alle questioni legate al settore delle libere professioni.
La Consulta, inoltre, si propone di analizzare le problematiche nell’esercizio delle attività professionali intellettuali, lanciare iniziative per promuovere le libere professioni nel contesto locale e nazionale, rilasciare proposte e pareri sulle norme che riguardano le attività professionali, e rendere sempre migliore il rapporto tra professionisti e committenza.
I presidenti di tutti gli Ordini professionali che operano nella circoscrizione territoriale della Camera di commercio fanno parte di diritto della Consulta e hanno esclusivo diritto di voto per la designazione del rappresentante degli Ordini professionali, in seno al Consiglio Camerale. Fanno, inoltre, parte della Consulta gli esponenti delle Associazioni maggiormente rappresentative a carattere intellettuale, individuate sulla base dello statuto camerale.
Il Consiglio camerale è composto da un numero variabile di consiglieri in rappresentanza delle imprese, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni di tutela degli interessi dei consumatori e appunto delle professioni. Il Consiglio è l'organo primario di governo della Camera di Commercio e rappresenta le volontà, le istanze ed i bisogni delle realtà economiche che operano nel territorio.
Per questa ragione è importante garantire una costante presenza degli ingegneri all’interno della Consulta delle professioni e portare così avanti, anche in sede di Consiglio Camerale, le istanze della professione. La voce degli ingegneri, anche in un ottica di confronto e collaborazione con le altre realtà sociali e produttive, deve, infatti, risultare centrale nel proporre azioni di rilancio della crescita e dello sviluppo del tessuto locale.
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