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Rif. DV07360
Documento 18/09/2001 VERBALE
Fonte ASSEMBLEA DEI PRESIDENTI
Tipo Documento VERBALE
Numero
Data 18/09/2001
Riferimento del 18/09/2001 Protocollo CNI n. 3812 del 14/11/2001
Note
Allegati
Titolo ASSEMBLEA DEI PRESIDENTI - RAGUSA 18 SETTEMBRE 2001 - VERBALE
Testo Il giorno 18 settembre 2001 alle ore 16,30, presso l'Hotel Mediterraneo Palace a Ragusa, in concomitanza con il 46' Congresso Nazionale, si riunisce l'Assemblea dei Presidenti per discutere il seguente ordine dei giorno:

1) Informativa sulle principali problematiche di interesse della categoria (relatore il Presidente CNI ing. Sergio Polese);

2) Interventi dei Presidenti;

3) Varie ed eventuali.

L'ing. Giuseppe Di Natale, Presidente dell'Ordine di Ragusa, dà un cordialissimo saluto di benvenuto a tutti i Presidenti ed accompagnatori che hanno aderito al 460 Congresso in terra siciliana, che aprirà i battenti domani 19 settembre, con un tema particolarmente attuale ed importante: "AMBIENTE E SVILUPPO: FRONTIERA FRA QUALITA' E RISCHIO. L'INGEGNERE GARANTE DELL'EQUILIBRIO".

L'ing. Sergio Polese propone, ed avutone unanime assenso, nomina come Presidente dell'Assemblea l'ing. Sandro Mossi, Presidente dell'Ordine di Brescia e della Consulta regionale della Lombardia.

Il Presidente Mossi apre i lavori, restituendo la parola all'ing. Polese, per il primo argomento.

1) lnformatìva sulle principali problematiche di interesse della categoria

Prendendo spunto dal tema congressuale, il Presidente dei C.N.I. ing. Sergio Polese, auspica una sempre maggiore attenzione da parte dei Governo attorno alla nostra categoria. Ciò in parte si è già attuato in occasione dei dibattito parlamentare sul tema delle competenze dei diplomati geometri. Ecco come.

L'art. 81 dei regolamento dell'attività dei Senato prevede infatti che si possa addivenire alla procedura abbreviata qualora un disegno di legge venga ripresentato da > 20 relatori entro 6 mesi dalla prima approvazione. E' noto infatti che il precedente Governo, prima della sua scadenza, aveva licenziato al Senato, con il voto favorevole di tutti gli schieramenti politici ad eccezione dei Verdi, il disegno di legge sul riordino delle competenze dei geometri. Poiché era evidente il rischio di una sua repentina accelerazione, durante il periodo ferragostano si sono intrecciati numerosi contatti personali con i Senatori, compreso il Presidente Pera, non tanto per ribadire una posizione solo negativa, quanto per sostenere la tesi che, in tema di "qualità delle prestazioni, non si può prescindere da un riordino complessivo di tutte le professioni, specialmente adesso che il DPR 328101 apre le porte ad altre figure intermedie.

Sembra che questo punto di vista abbia colto nel segno, in quanto proprio stamane, nel corso della prima riunione utile dei Senato, la procedura d'urgenza è stata abbandonata. Il discorso sui geometri sarà affrontato in futuro, congiuntamente a tutte le altre categorie.

Il DPR 328/01 non si è limitato a disciplinare le competenze tra i due livelli di laureati "A" e "B", ma ha creato ulteriore caos in un settore che non è mai stato certo. Anche in materia di sicurezza ex D.Lgs.494196 al Ministero dei Lavoro c'è molta confusione. La conclusione che se ne trae è che occorre riguardare le competenze nella loro globalità.

A questo proposito si aprirà una campagna di sensibilizzazione presso il Ministero di Grazia e Giustizia: saremo chiamati ad uno sforzo particolare: si sta preparando un documento congiunto CNI-Centro Studi, che illustri compiutamente la nostra posizione.

Avverso il preoccupante DPR 328101 siamo l'unica categoria ad aver già predisposto il ricorso al TAR, da depositare entro 60 gg. a partire dal 15.09.01: un DPR non può in sostanza modificare il testo della legge sui nostri ordinamenti. Tra breve anche gli Architetti e forse i Chimici faranno altrettanto.

Sulla riforma delle professioni non ci sono sostanziali novità, e ce ne lamentiamo.

Il CUP sta decollando, colmando un gap iniziale notevole: speriamo che la sua struttura diventi snella ed operativa. Nella riunione dei 16.09.01 a Roma si è costituito un gruppo di 6 persone (tra le quali il nostro rappresentante ing. Domenico Ricciardi) per proporre una ristrutturazione nazionale di quest'organismo strategico di rappresentatività generale. Un altro gruppo dovrà stendere un documento sulla riforma degli Ordini (ne fa parte il neosegretario ing. Sergio Flolese). Entrambi i lavori dovrebbero essere presentati prima di Natale, nel corso di una "Giornata delle professioni".

Il nuovo Governo, dopo l'abbrivio iniziale, si è disinteressato a questo argomento, eccezion fatta per un breve accenno nel D.p.f., in cui si accomunano in modo pericoloso le Associazioni agli Ordini, all'Antitrust.

In passato avevamo un riferimento preciso nella Senatrice AN Siliquini, Segretaria alle Professioni; ora c'è l'Avv. Lo Presti di Palermo (sempre di area AN).

A sostegno di quanto detto, si intravede l'importanza di arrivare ad una autoregolamentazione ' della categoria. Al proposito nel CNI si sono aperti due ambiti di lavoro: l'ing. Giancarlo Giambelli si sta occupando dei nuovo codice deontologico, mentre l'ing. Alberto Dusman proprio della nuova autoregolamentazione.

In materia di LL.PP. è stata presentata la "Legge obiettivo", che contiene le procedure abbreviate solo per le grandi opere, ma che si vuole estendere anche alle minori: non siamo d'accordo su questa analogia.

Il Consigliere ing. Gaia coordina un gruppo di lavoro presso il CNI per arrivare alla stesura di un disciplinare tipo per l'affidamento di nuovi incarichi secondo la Legge Merloni.

Circa la nuova tariffa per i LL.PP., introdotta con DM 04.04.01, i ricorsi che molte istituzioni hanno presentato (ANCI, Collegio Periti ... ), al fine di sospenderne l'applicazione, non sono mai stati accolti; il 14.11 p.v. ci sarà il giudizio di merito. Dei resto in Europa il discorso delle tariffe minime inderogabili è molto migliorato, specie se i parametri sono sanciti dai Governi o da Organismi Terzi e non dagli Ordini interessati. Si profila l'occasione per mettere mano alla tariffa legale, che da tanto tempo è ... in affanno.

L'aggiornamento continuo è uno dei compiti precipui della nostra categoria a venire.

Europa: è un riferimento ormai irrinunciabile. Stiamo seguendo gli sviluppi della nuova Direttiva Appalti (On. Zappalà), che è favorevole alla nostra categoria: vi si legge chiara la distinzione tra la prestazione intellettuale progettuale, distinta dalla fase esecutiva.

Non è vero che in Europa il 3+2 è stato. acquisito da tutti. Il discorso nacque a Bologna alcuni anni fa, ma non è stato univocamente interpretato. L'Italia, la Grecia e la Feani si fanno promotrici per riorganizzare, sempre a Bologna (sul luogo dei misfatto... ), un nuovo incontro tra paesi europei per ripensare la riforma dell'Università.

Nel frattempo si stanno promulgando nuovi criteri di mutua circolazione tra professionisti, come quello già vigente tra Italia-Francia-Inghilterra. Il Consigliere CNI ing. Alcide Gava è il nostro rappresentante a Bruxelles; speriamo che entri a far parte anche della FEANI.

Ultimo, ma non per importanza, il Congresso. Da quest'anno c'è un nuovo regolamento, sicuramente perfettibile, ma non così deleterio come qualcuno vorrebbe dipingerlo. Ci siamo sempre lamentati che i nostri Congressi esternamente non hanno mai avuto risalto, e che le mozioni erano poco incisive o dispersivi. Ecco: quest'anno si vorrebbe arrivare ad una mozione unica. Il CNI deve dare gli stimoli: per questo è stato predisposto un documento preliminare per tutti gli Ordini: si tratta di un documento aperto, attorno al quale alcuni hanno già inviato osservazioni. Ci si augura che i contributi divengano ancor più costruttivi e numerosi.

Tutti hanno diritto di parola, non solo i Presidenti, purchè in relazione al tema congressuale. Ci deve essere la massima libertà di espressione, auspicabilmente su questioni fondamentali, condivise da tutti.

L'applauso finale sancisce l'unanime consenso dell'Assemblea ed il convinto apprezzamento per il lavoro svolto.

L'ing. Mossi, prima dell'apertura dei dibattito, propone, ed avutone il consenso, nomina l'ing. Adriano Faciocchi, Presidente dell'Ordine di Cremona, come segretario della seduta.

2) Interventi dei Presidenti

Prende subito la parola l'ing. Zia, Presidente dell'Ordine dell'Aquila, per sottolineare che se davvero vogliamo essere un riferimento importante per l'esterno, non possiamo ignorare il dramma vissuto pochi giorni fa da New York. Invita il Congresso a condensare in un documento i sentimenti di cordoglio e di sostegno agli Stati Uniti.

L'assemblea condivide ed applaude.

Il Presidente Polese conferma che è già prevista una breve sospensione dei lavori congressuali per commemorare le vittime dell'attacco terroristico. Sino ad ora ci siamo occupati di problemi inerenti la nostra categoria, non per insensibilità, ma per la loro incombenza. Anzi, cogliendo l'occasione, comunica che il CNI sta elaborando una circolare per tutti gli Ordini, che contenga i primi adempimenti scaturiti dall'applicazione dei DPR 328/01, che separi le due sezioni "A" e "B" dell'Albo, anche se in quest'ultima non figurano ancora iscritti (previsti a partire dal maggio 2002). Altri regolamenti sono in emanazione per gli Esami di Stato, scritti ed orali. Gli Ingegneri contrasteranno tutti i percorsi abbreviati, le scorciatoie.

Il presidente Mossi propone all'Assemblea 1 minuto di raccoglimento per le vittime di New York. Tutti si alzano in piedi ed applaudono.

Interviene l'ing. Berti, Presidente della Federazione Toscana, per ringraziare innanzi tutto l'ing. Polese per la esauriente relazione. Esprime poi profonda preoccupazione per l'accerchiamento che è in atto da più parti attorno al libero professionista oggi. Ecco alcuni elementi che avvalorano questa tesi:

- la Legge Merioni sui LL.PP., stabilendo il fondo dell'1,5% a favore dei progettisti dipendenti delle PP.AA., di fatto sottrae prestazioni dal mercato;

- alcuni uffici delle PP.AA. assomigliano più ad agenzie che offrono servizi, che ad Enti con finalità sociale, vendendo progettazioni non solo ad altri Enti pubblici, ma anche a privati;

- si registra un'ingerenza sempre maggiore delle società di ingegneria, anche per piccoli lavori, sfruttando una potenzialità economica nettamente superiore a quella di un professionista singolo; per fortuna le prestazioni appaiono di più basso profilo; la riforma universitaria ed i decreti di modifica degli esami di stato erodono continuamente le competenze della nostra categoria;

- l'atteggiamento tenuto in Europa e da alcuni politici italiani nel recente passato, sempre a scapito delle libere professioni (attenzione tuttavia al vento mutevole.. ).

Con questo quadro è indispensabile assicurare una nostra costante presenza nelle sedi parlamentari, laddove si stanno preparando le leggi, per agire tempestivamente. Si tratta di giocare non in difesa, ma all'attacco, e il CNI si sta muovendo in questa direzione. Si devono individuare le problematiche cruciali, attorno alle quali vanno concentrati gli sforzi. Al Centro Studi deve essere demandato il compito di elaborare documenti efficaci, in modo che il nostro pensiero sia diffuso in maniera compiuta e precisa. Se necessario, i nostri fondi vanno ricalibrati per queste necessità.

L'ing. Canè, Presidente dell'Ordine di Isernia, riprende l'argomento della mozione congressuale unica. Se si è riscontrata una certa divisione, anche solo strumentale, deve essere forte ora il richiamo all'unitarietà.

Pone poi alcuni interrogativi:

- nel nuovo Albo che no di iscrizione dovrà essere attribuito ai nuovi iscritti?

- ci si strutturerà in un unico Albo diviso in due settori, oppure si formeranno di fatto due Albi separati?

- che termine dovrà essere concesso agli iscritti per esercitare l'opzione di iscrizione?

- davanti a richieste di iscrizione in più settori, che fare?

Espone quindi una serie di considerazioni:

- si avverte la necessità di una struttura centrale che supporti le varie iniziative in corso, specie nei confronti degli Ordini più piccoli; pronunciamenti diversi, interpretazioni dissimili rischiano infatti di danneggiare la nostra immagine di categoria;

- sono inutili le rassegne stampa o le raccolte fotografiche di ritagli di giornali che il Centro Studi invia: occorrerebbe un taglio diverso, di maggiore e reale servizio;

- sarebbe auspicábile un riferimento nazionale per l'applicazione della nuova tariffa sui LL.PP., ad esempio per il progetto esecutivo;

- l'INARCASSA ha istituito i "nodi terminali" per la trattazione dei problemi previdenziali in sede locale, ma con personale dipendente dall'Ordine (!): sembra eccessivo, anche in relazione ad altre vessazioni in atto, che nascono dalla mancanza di cooperazione; si propone di convocare i nostri rappresentanti nella Cassa, per dare chiarimenti alla sede centrale;

- nella Legge Merioni ci sono cose che piacciono, altre meno; i vantaggi iniziali promessi si sono ritorti contro di noi: si parla sempre più di prestazione di servizi e sempre meno di prestazione intellettuale.

L'ing. Agnoletto (Presidente dell'Ordine di Milano) plaude all'iniziativa di emanare una circolare esplicativa CNI sui primi adempimenti per il nuovo assetto degli Albi. Richiede chiarimenti ulteriori sui ricorsi congiunti CNI-CNA. L'Italia purtroppo è partita sparata nella riforma universitaria 3+2, mentre negli altri Paesi europei non si è ancora fatto praticamente nulla.

Espone poi una questione tipicamente milanese: il nuovo teatro Arcimboldo, che dovrà sostituire la Scala. Il progetto è stato bocciato per altri motivi, ma la Comunità europea aveva condannato l'Italia nel merito, perché non è possibile che un concessionario pubblico possa fare autonomamente la sua opera.

L'ing. Beer ( Presidente dell'Ordine di Ancona) esordisce sottolineando che la relazione dell'ing. Polese è estremamente importante, perché chiede esplicitamente un nostro diretto aiuto. Siamo una categoria tutto sommato riconosciuta, e questo ci conforta. Ma attenzione al DPR 328/01!

Alla lettera di mobilitazione dell'Ordine di Ancona molti (e si elencano) hanno risposto, offrendo la loro disponibilità. Si tratta ora di concretizzare. Non è molto efficace la linea dei ricorsi al TAR, dove ci si deve sempre misurare sulle competenze dei giudizio. Sono migliori i contatti diretti con i politici, sia di maggioranza che di minoranza. L'Ordine di Bari ha elaborato uno studio molto bello sulle competenze professionali, sugli Albi ecc. Andrebbe sottoposto ai parlamentari e trasformato in legge. Agire all'interno dei CUP non produrrà molto frutto ... Andremo soli ... Intanto, per dare al CNI la forza di una proposta di legge di modifica dei DPR 328/01, si convoca una riunione qui a Ragusa mercoledì pomeriggio, nell'apposito spazio lasciato libero dal calendario dei Congresso. Sono tutti invitati, ma specialmente coloro che hanno aderito all'iniziativa di Ancona.

L'ing. Franco Angotti (Presidente dell'Ordine di Firenze) lamenta la mancata diffusione dei verbale dell'ultima assemblea dei Presidenti tenutasi a Roma il 21.07.01. (Replica l'ing. Polese, assicurando che è in emanazione).

Si impone una necessità: affiancare le assemblee, di solito "generaliste", con assemblee "tematiche", più concrete. Si avverte disagio negli Ordini per tutti i cambiamenti che si sono susseguiti, e di cui non si comprendono ancora esattamente le ricadute. Il DPR 328/01 è una riforma auspicata da tempo. Anche in passato furono osteggiati i tentativi di demolizione della figura dell'ingegnere "leonardesco". Ma oggi ben sappiamo che è difficile trovare un progettista in grado di fare tutto.

Tutti si aspettano un segnale forte da parte nostra.

Va bene la mozione unica, ma meglio sarebbe su un tema unico, non su tutto lo scibile, contribuendo così a condensare tutte le energie dei nostro Congresso. Si consiglia di ridurre il tema: es. puntiamo solo sul DPR 328/01, in modo non acritico, ma con argomentazioni valide.

L'ing. Sepe Monti (Presidente dell'Ordine di Roma) elogia il lavoro del CNI, per l'impegno a difesa della nostra categoria (in relazione soprattutto al problema geometri). Noi ingegneri non siamo contro la riforma universitaria, purchè ci sia una corretta definizione delle competenze professionali che ne scaturiscono. Condivide la proposta che le nostre assemblee (ovvero il parlamentino) siano tematiche.

D'accordo sulla mozione congressuale unica: è l'espressione esterna della nostra categoria, compatta.

Nella vociferata riforma della Legge Merloni verrà eliminata l'autorità di vigilanza.

L'autoregolamentazione è fondamentale: se non ci danno regole ... allora diamocele da noi!

Un appunto alla bozza di mozione presentata: si parla poco di energie alternative, che rappresentano un rispetto fondamentale delle risorse dei nostro pianeta. Deve essere valorizzato il ruolo dell'ingegnere industriale, il vero ago dei risparmio energetico.

Dopo i fatti di New York è cambiato il mondo, anche dal punto di vista del costruire. Dobbiamo rivedere il nostro ruolo nel campo della sicurezza. Anche di questo aspetto la mozione dovrebbe tenere conto.

L'ing. Domenico Ricciardi (Consigliere CNI) interviene per condividere la soddisfazione per il lavoro sino ad ora fatto dal CNI, ma non condivide l'aria di ottimismo che vagheggia.

Una lettura più attenta della situazione evidenze che in realtà ci mancano i metodi e le strategie: arriviamo sempre in affanno o grave ritardo, siamo costretti ad atteggiamenti di difesa. Oggi, prima di questa assemblea, si è tenuto un Consiglio CNI molto proficuo. Ci sentiamo un dovere: scuotere la categoria.

Sulla questione dei geometri non è possibile fare solo opposizione, occorre dare risalto ad altre questioni: la contraddittorietà di non risolvere in modo globale tutte le competenze professionali ad es. Al Senato oggi abbiamo vinto una semplice battaglia: ben altro ci aspetta.

Proseguendo con la naturale enfasi, l'ing. Ricciardi lancia alcuni slogan: occorre un documento per andare avanti sulla questione, di interesse pubblico, nel quale apertamente si dica che "mai nessuno possa fare le cose che non sa fare"! Occorre arrivare ad un disegno di legge di riordino delle competenze più vasto possibile, a favore dell'opinione pubblica. E' il momento di essere tutti uniti.

La riforma universitaria ci ha visti schierati con argomentazioni errate: es. la difesa dell'Albo unico ... Ammettiamolo: siamo in ritardo! Ci hanno tolto l'urbanistica, la geotecnica ... si sono create equipollenze gravi tra le categorie.

Serve la proposta di una seria autoregolamentazione, attraverso la deontologia. Mentre apprezza l'intervento dell'ing. Beer, Ricciardi è convinto che il CUP sia una frana, visto che non dispone davvero di organizzazione.

Questo non è il momento dei "buonismo". Si prenda per esempio la questione dei fascicolo dei fabbricato: è un'iniziativa solo locale: a livello nazionale non esiste.

Anche i Consiglieri CNI soffrono la carenza di struttura: il tempo non basta mai! L'Assemblea dei Presidenti, così com'è, non è un vero parlamentino.

"Fare è importante come conservare".

Il CNI si deve fare promotore di una conferenza tra Presidenti Regionali e Federazioni, per approdare a leggi regionali unitarie ed omogenee.

L'ing. Bosi (Presidente dell'Ordine di Bergamo) espone alcuni problemi contingenti: se è vero che il Governo ha annunciato la volontà di riformare la Legge Merloni, è fondamentale che, attraverso il CNI, gli ingegneri diano il loro apporto.

Una situazione grave per la nostra categoria (vista sotto il profilo libero professionale) si registra esaminando i bandi di gara degli Enti: nella maggior parte dei casi si affida in esterno la progettazione dei solo livello definitivo ed esecutivo, mentre il preliminare è sviluppato dall'amministrazione. Lo specialista quindi lavora a beneficio di un progetto generale, senza averne neppure i ritorni economici e dì dignità professionale. In sostanza si vuole ribadire il concetto che "il progetto è un UNICUM: non deve essere artatamente frazionato".

Infine i professionisti singoli sono palesemente trattati male nell'esame dei curricula, specie se posti a confronto con le società di ingegneria od altro. L'invito è quello di approfondire l'argomento.

a L'ing. Saccà (Presidente dell'Ordine di Catanzaro) lamenta a questo punto la scarsa partecipazione degli ingegneri in sala. Si è rimodulato un Congresso, senza che fosse stata prima attivata una discussione sui suoi temi. Dopo New York - si associa agli altri gli ingegneri non sono più gli stessi...

Più della metà dei laureati in ingegneria oggi non si iscrive all'Albo: è un dato di fatto preoccupante. Se vogliamo una mozione unica, i lavori dell'assemblea devono essere mirati.

Sottolinea infine il tema dell'Assicurazione secondo l'art.105 dei Regolamento della Legge

Merloni: siamo chiamati ad assumerci oneri sempre più gravosi.

Tocca all'ing. Macchi (presidente dell'Ordine di Pisa) l'onere di riportare un pizzico di buon umore in sala. Cita Jovanotti: "lo penso positivo perché son vivo!". E meno male che è arrivato il DPR 328101 a fare chiarezza sulle competenze!

Battute a parte, ecco una proposta operativa: non ci possiamo limitare ad un solo minuto di raccoglimento per la tragedia di New York. Dobbiamo denunciare la barbarie che sta nella demolizione delle TWIN TOWERS, espressione ardita dell'opera dell'uomo. E' come secoli fa: nel Medioevo, per cancellarne il ricordo e la memoria, si demolivano le case degli uomini e si spargeva sopra il sale...

Dobbiamo andare avanti.

Chiude i lavori l'ing. Parenti (Presidente della Federazione dell'Emilia Romagna), schernendosi al cospetto di Macchi, cui avrebbe preferito lasciare il ruolo dell'ultimo uomo, e riportando il contributo della sua Regione, condensato nel documento che viene distribuito per la discussione dei giorni prossimi.

Condivide la tesi della mozione unica, purché sia ben leggibile all'esterno.

A tarda ora, le 20,00 passate, l'ing. Mossi dichiara chiusi i lavori dell'assemblea.

Rimane ancora una gradita formalità da espletare: la premiazione della squadra di calcio dell'Ordine di Avellino che si è aggiudicata il terzo scudetto, battendo in finale la squadra di Cagliari per 2 a 0.
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