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La manifestazione svoltasi a Palermo il 28 febbraio u.s. ed incentrata sulla Legge La Loggia, è stata promossa da questo Consiglio Nazionale allo scopo di portare all’attenzione dell’ on. La Loggia, Ministro per gli affari regionali ed estensore della legge che porta il suo nome, la grave situazione venutasi a creare a seguito della modifica del titolo V della Costituzione che affida alla legislazione concorrente Stato-Regioni la materia delle professioni e con l’obiettivo di sollecitare conseguentemente l’emanazione da parte del Governo dei decreti legislativi previsti dalla legge La Loggia stessa.
Come noto l’avvio del federalismo nel campo delle professioni ha comportato non solo il grave problema di aver rallentato se non bloccato la legge di riforma dell’intero comparto delle professioni ma anche quella di aver aperto la strada ad iniziative regionali sul terreno delle professioni con interventi molto spesso su ambiti di evidente competenza statale con il rischio di preoccupanti riflessi sulle professioni regolamentate.
Il CNI, che da tempo segue con attenzione segnalando in più occasioni i problemi conseguenti al federalismo non solo per quanto attiene la materia delle professioni ma anche per tutti gli altri settori che a vario titolo coinvolgono l’attività degli ingegneri, con il convegno di Palermo si è quindi fatto parte attiva nell’ambito delle professioni regolamentate per rappresentare una situazione avvertita in tutto l’ambiente professionale, raccogliendo unanimi consensi sull’iniziativa.
In questo senso e raccogliendo l’invito del Ministro La Loggia, il Consiglio Nazionale ha inviato al Presidente del Consiglio,ai Parlamentari ed a tutte le forze politiche l’appello che si allega con l’obiettivo di far inserire nella nuova riforma costituzionale, attualmente in corso di discussione, la materia delle professioni nella esclusiva competenza dello Stato.
Nello spirito di quanto auspicato dal Ministro La Loggia,si invitano gli Ordini e le Federazioni ad inviare lo stesso appello direttamente al Presidente del Consiglio, ai Presidenti di Camera e Senato ed ai responsabili nazionali dei vari partiti politici per amplificare dalla base territoriale e dare così maggiore consistenza all’iniziativa avviata.
Nell’auspicare la più ampia adesione all’iniziativa da parte degli Ordini e delle Federazioni, si inviano cordiali saluti.
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