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Rif. DV07623
Documento 08/03/2002 CIRCOLARE - XVI SESSIONE
Fonte CNI
Tipo Documento CIRCOLARE
Numero 191
Data 08/03/2002
Riferimento Protocollo CNI n. 5189 del 08/03/2002
Note
Allegati
Titolo VERBALI DELLE ASSEMBLEE DEI PRESIDENTI DEL 21 DICEMBRE 2001 E DEL 9 FEBBRAIO 2002
Testo Verbale dell'Assemblea dei Presidenti
Roma, 11 Dicembre 2001


Il giorno 11 dicembre 2001 alle ore 16,00 presso l'Hotel Ambasciatori in Roma si riunisce l'Assemblea dei Presidenti degli Ordini degli Ingegneri per discutere il seguente ordine del giorno:

1) D.P.R. 328/01: iniziative in corso e decisioni in merito (relatore il Presidente del CNI ing. Sergio Polese);
2) Riforma art. 117 della Costituzione: riflessi sulle professioni (Relatori: Consiglieri nazionali ingg. La Pietra e Ricciardi);
3) Varie ed eventuali.

Presiede l'Assemblea l'ing. A. Zanardi, Presidente dell'Ordine di Alessandria.

Svolge la funzione di Segretario il Presidente dell'Ordine di Modena ing. Elisa Abati.

Constatata la presenza del numero legale degli Ordini e Federazioni si dà inizio ai lavori.

Il Presidente Zanardi rivolge un breve saluto all'Assemblea e dà la parola al Presidente del CNI, ing. Sergio Polese, per riferire sul primo punto all'ordine del giorno, previe alcune comunicazioni sulle principali problematiche di interesse della categoria. E cioè:

- Competenze geometri e periti edili. I disegni di legge ripresentati anche in questa legislatura non hanno ottenuto, da parte dell'Assemblea del Senato, la procedura d'urgenza ai sensi dell'art. 81 del relativo Regolamento. Seguiranno perciò la via ordinaria, mentre è auspicabile che si formi un tavolo comune per definire le competenze di tutte le professioni tecniche in un contesto generale.
- Competenze dell'ingegnere nel campo dell'architettura. Sull'art. 52 dell'ordinamento professionale degli ingegneri e degli architetti sono stati presi contatti con il Sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e sarà predisposto un Documento da inviare a tutte le Soprintendenze.
- Tariffa Lavori pubblici. Il TAR del Lazio ha accolto la proposta di rinvio presentata da tutti gli interessati per dare la possibilità di rifare il decreto ministeriale sulle tariffe, con un nuovo testo redatto di comune accordo.
- Appalto integrato. Sono in corso tentativi di ampliare al massimo i casi in cui si può procedere con l'appalto integrato, con possibili modifiche alla Legge quadro sui LL.PP. da inserire nei provvedimenti collegati alla legge finanziaria.
Il CNI e il CNA e la stessa OICE hanno sottoscritto un Documento unico sulla questione per impedire la "liberalizzazione" completa di tale procedura di affidamento, con riguardo anche alle iniziative legislative in discussione presso l'Unione Europea ed, all'uopo, si potrebbe organizzare una visita guidata di 2 giorni a Bruxelles per controllare la situazione ed avere dei colloqui con i parlamentari europei e con i responsabili della Commissione.
- Progetto Ingegnere. E' inteso a fornire utili servizi, tramite gli Ordini, a tutti i Colleghi. E' stata effettuata una gara con la partecipazione di Ditte primarie del settore e presto sarà stipulato il contratto con la Ditta Vincitrice.
- Riforma degli ordinamenti professionali. Non si è mancato di intervenire presso i gruppi parlamentari perché i disegni di legge presentati al Senato possano presto essere discussi ed approvati, con particolare riguardo a quelli presentati dai gruppi della maggioranza governativa e particolarmente quello del Sen. Nania identico alla vecchia proposta Siliquini.
L'ing. Polese approfitta dell'occasione per ringraziare il Consigliere Nazionale Ing. Ricciardi per quanto ha fatto per l'organizzazione della manifestazione indetta a Roma l'indomani (12 dicembre) per sensibilizzare il Governo sul problema.
- Fascicolo fabbricato. Sono stati presentati due disegni di legge al Senato, sono all'ordine del giorno, non si è mancato di dare il nostro contributo di idee e si continuerà a farlo.

Si passa, quindi, all'esame del primo punto all'ordine del giorno e cioè del DPR 328/01.

Dopo che al Congresso Nazionale di Ragusa del settembre scorso era stato approvato un Documento di forte opposizione è stato presentato, in data 14 novembre un ricorso al TAR del Lazio, seguito da una memoria con motivi aggiunti con riferimento alle intervenute modifiche dell'art. 117 della Costituzione.

Sono stati, inoltre, presi contatti con il Presidente del Senato, con esponenti politici e con lo stesso Ministro Moratti, al quale è stato presentato un poderoso documento con proposte di modifica.

Undici Senatori del Polo hanno presentato una mozione con cui si chiede al Governo il blocco dell'esecutività del DPR.

Ad ogni modo contro il DPR sono stati presentati ben 7 ricorsi e altri 3 o 4 controricorsi sono stati presentati contro il nostro, che è il più complesso.

L'ing. Polese ha tenuto a ringraziare tutti i Consiglieri nazionali,i Presidenti e lo stesso Centro Studi del CNI che hanno collaborato per fornire utili elementi all'Avvocato Sannino e per sensibilizzare i parlamentari dei vari gruppi politici.

Parallelamente è stato costituito un gruppo di lavoro che, d'intesa con la Commissione Deontologica, deve preparare un progetto di autoregolamentazione su tutti gli aspetti etici, deontologici ed ordinamentali della categoria. La prima bozza di tale progetto sarà presentata all'Assemblea dei Presidenti, si spera nel prossimo mese di febbraio.

L'ing. Polese ha anche auspicato che in tutte le sedi si prendano contatti con le Università, come lui ha già iniziato a fare, visto che molte volte, come nel caso, i problemi ci vengono da quella parte.

Per finire egli ha ricordato che, essendo il DPR in vigore, il CNI ha dovuto inviare due Circolari a tutti gli Ordini, per dare i primi suggerimenti ed indicazioni interpretativi pur nelle incertezze derivanti dal testo regolamentare e dalla situazione, sempre fatta salva la sovranità dei singoli Ordini in merito.

Alle ore 17 si passa all'esame del punto 2 dell'ordine del giorno e cioè alla "Riforma dell'art. 117 della Costituzione: riflessi sulle professioni".

Prende la parola l'ing. La Pietra, che richiama subito l'attenzione dei presenti sugli effetti dirompenti che la riforma costituzionale suddetta potrà avere non solo sull'ordinamento professionale ma anche su tutta una serie di attività professionali, come già era stato da lui previsto e preannunciato in un articolo pubblicato, qualche mese fa, sul mensile "L'Ingegnere Italiano".

Lo stesso manifesto del CUP che sarà pubblicato e divulgato nella manifestazione di domani, è incentrato sui nuovi principi costituzionali affermati dall'art. 117 Cost. e particolarmente sul "principio di sussidarietà", secondo il quale, nella scala degli enti dal più basso al più alto (lo Stato o la Unione Europea), gli enti superiori fanno soltanto quello che l'ente più basso non è in grado di fare.
Conseguentemente nella "materia delle professioni", affidata alla legislazione concorrente, lo Stato deve limitarsi esclusivamente a fissare i principi fondamentali, lasciando tutto il resto alla competenza legislativa delle Regioni.

Ma anche la materia del "governo del territorio" è rientrata nella competenza concorrente delle Regioni, sicché è facile prevedere che si potranno avere anche 20 leggi regionali in sostituzione dell'unica "Legge Merloni" con tutti i rischi ed i problemi del caso.

Lo stesso disegno di legge del Sen. Nania non contiene alcun accenno a queste riforme costituzionali, essendosi voluto lasciare le decisioni al Parlamento, in sede di approvazione, considerate le enormi difficoltà che la nuova normativa comporta.

Occorre, perciò, riflettere sulla possibile proliferazione legislativa nella materia con tutte le conseguenze negative del caso; insistere sulla approvazione urgente di una legge quadro che fissi quei principi generali che l'art. 117 richiede; prendere contatti e sensibilizzare le Regioni sul tema delle professioni, magari istituendo una Conferenza Regioni - Ordini, come si è fatto nel Lazio e come si sta tentando di fare nel Friuli.

E' necessario organizzarsi per sfruttare al meglio le possibilità dell'art. 117 e gestire e governare la trasformazione federalista che è assolutamente ineluttabile.

Alle 17,20 prende la parola l'ing. Ricciardi, che esordisce ringraziando i presenti per l'appoggio dato alla manifestazione del giorno dopo, bene organizzata dal CUP nazionale ma anche da quelli provinciali.

Aggiunge che, a suo avviso, anche in materia costituzionale nulla è definitivo ed è anche noto che una nuova riforma costituzionale è alle viste ed occorre inserirsi nel dibattito a tutti i livelli.

Occorre anche cercare di istituzionalizzare il rapporto tra Regioni ed Ordini e Collegi come si è fatto nel Lazio, attraverso i CUP territoriali.

Una volta istituzionalizzato il rapporto, gli Ordini saranno ascoltati su tutto quello che riguarda le professioni e potranno far sentire la loro voce e le loro esigenze.
Quanto alla riforma degli ordinamenti, ormai è chiaro che la legge statale potrà dare soltanto i principi generali, mentre tutto il resto sarà nelle competenze delle Regioni.

Le nostre proposte dovranno quindi tenere conto di questa nuova scelta costituzionale.

Comunque nel DPR 328 c'è anche qualcosa di buono, come ad esempio i settori di attività per i professionisti. Ed, infine, occorre procedere decisamente sulla strada dell'autoregolamentazione.
Ottimo il lavoro svolto dalla Commissione Dusman sulla Deontologia.

Da domani in poi, comunque, potremo considerarci, unitariamente con tutti gli altri Ordini e Collegi associati nel CUP, come parte sociale che, al pari delle altre, discute e tratta con il Governo.

A questo punto l'ing. Polese annuncia che la FEANI ha incaricato il CNI di organizzare a Bologna, nella prossima tarda primavera, un incontro tra tutti i rappresentanti della cultura, delle Università e delle professioni europee per fare il punto sul "3+2", dato che in Italia le cose sono state regolamentate in modo diverso che negli altri Paesi europei.

Alle 17,30 si apre il dibattito con i seguenti interventi:

- l'Ing. Beer (Ancona)
Occorre contrastare il DPR 328 sia davanti al TAR sia davanti al Parlamento affinché sia sospeso o modificato.
Anche i giovani laureandi in ingegneria si pongono e ci pongono molti problemi e quesiti.
Ringrazia i Colleghi Gianasso, Fuzio e Michelini per quanto da loro fatto.
Quanto all'art. 117 occorre procedere unitariamente e preparare un documento unitario con il quale presentarsi a tutte le Regioni, per evitare una ventina di regolamentazioni diverse della professione di ingegnere.

- l'Ing. Ricciardi (CNI)
Aggiunge, a quanto prima detto a proposito del DPR 328, che ha avuto contatti con il Sen.Ing. Moncada, Capofila per la Mozione volta a farne sospendere l'efficacia. Occorre però presentare una Mozione che sia la più "ecumenica" possibile, che abbia cioè il gradimento massimo di tutte le parti interessate. Puntare, quindi, sulla mancata consultazione delle categorie professionali, sulla incostituzionalità (art. 117), sull'eccesso di delega, sulla questione degli "junior" e sulla sicurezza della gente.

- l'Ing. Angotti (Firenze)
Afferma che la situazione configura più che altro uno scontro di potere fra le professioni. L'Ordine di Firenze ha, comunque, incontrato gli studenti di ingegneria, entrando così nella Facoltà di Ingegneria, ha indetto una affollatissima assemblea degli iscritti; ha organizzato un Convegno per il 15 gennaio presso la Regione.
Quanto all'attuazione del DPR 328 è stata adottata una posizione di resistenza passiva, senza beninteso violare la legge.
E' mancata, ad ogni modo, la parola del Ministero della Giustizia, in passato molto più prodigo di circolari e direttive.
Richiamati i problemi dei Colleghi urbanisti, fa presente l'opportunità di intervenire presso gli Enti pubblici affinché nei loro bandi di progettazione non si tenga conto del DPR 328.
Sarebbe forse opportuno che le stesse Regioni venissero invitate ad impugnare il DPR 328 per affermarne l'incostituzionalità.
Segnala, infine, che i previsti esami di Stato per gli ingegneri sono tutti a carattere universitario, mentre la prova pratica, in assenza di un tirocinio, non si sa quale configurazione potrà avere.
Occorre, infine, prepararsi alla futura, inevitabile federalizzazione della nostra Organizzazione.

- Ing. Canè (Isernia)
Si dichiara contrario alla iscrizione d'ufficio nei tre settori di quanti non dovessero fare la loro scelta entro un certo termine e rileva che il clima attuale per la professione è piuttosto nero, sia con riguardo al DPR 328 sia per la imminente devoluzione, sia per alcune sentenze come quella della Cassazione (giugno 2000) che ha consentito le prestazioni gratuite per i progetti delle pubbliche amministrazioni. Invita ad andare nelle Università per spiegare la situazione agli studenti e ad operare con la sciabola piuttosto che con il fioretto. L'autoregolamentazione va fatta per il tramite del CUP, per evitare il caos.

- Ing. Carpenedo (Udine)
Sottolinea il suo pieno accordo con quanto fatto presente nella relazione La Pietra - Ricciardi sulla necessità che siano allacciati più stretti rapporti con le Università, non solo con riguardo alla riforma universitaria ma anche, in prospettiva, per quanto riguarda la prevista verifica periodica della professionalità degli iscritti agli Ordini che, a suo avviso, non potrà prescindere dall'aiuto di un partner estraneo.

Il Presidente dell'Assemblea, Ing. Zanardi, a questo punto chiede che coloro che interverranno dicano chiaramente il loro pensiero sull'attuazione del DPR 328, visto che non c'è un accordo unanime al riguardo.

- Ing. Saccà (Catanzaro)
L'Ordine di Catanzaro ha chiesto agli iscritti di optare per i 3 settori e le risposte pervenute, benché in numero esiguo, hanno confermato la maturità dei Colleghi, i quali hanno scelto uno, due o tutti e tre i settori, secondo il personale convincimento.
E' d'accordo sulla necessità di consultare le Regioni, anche se non vede quale tipo di principi esse possano stabilire per le professioni, e con le Università. Per questo ha organizzato il 22 novembre scorso un Convegno sul DPR 328, sulla riforma delle professioni e sulla riforma dell'ordinamento universitario, con la presenza delle Facoltà di Ingegneria di Reggio Calabria e di Cosenza.
Gli Ordini erano destinati a scomparire, ora c'è il pericolo che tutta la categoria, compresa quella dei raccoglitori di acqua fresca, potranno essere autorizzati a costituirsi in Ordine.

- Ing. Mossi (Brescia)
Richiama l'attenzione sul problema degli esami di Stato e chiede che tutti i Presidenti nelle cui province esiste la Facoltà di ingegneria prestino un'attenzione particolare quando compilano le terne da sottoporre per la composizione delle commissioni. Occorre che gli ingegneri chiamati in tali commissioni prendano parte alla proposizione dei temi ed alla correzione degli elaborati, senza lasciare tutto in mano ai docenti universitari.
Chiede infine che il CNI istituisca un Gruppo di lavoro che proponga delle linee guida su come dovranno essere questi nuovi esami di Stato, i quali dovrebbero avere un livello di difficoltà praticamente analogo sull'intero territorio nazionale ed anche tra i diversi settori.

- Ing. Bolloli (Federazione Ordini Ingegneri Piemonte e Valle D'Aosta)
A proposito del DPR 328 richiama il documento di ferma opposizione a suo tempo predisposto dalla Federazione e chiede un comportamento il più compatto possibile della categoria. Occorre, anche, che sia espressa una posizione ufficiale della categoria, anche a maggioranza, su tutti i problemi aperti dal DPR 328 quanto alle competenze, alla suddivisione operativa, all'esercizio professionale degli ingegneri della Sezione A e della Sezione B, dei settori 1, 2 e 3 delle due sezioni. Occorre inoltre pronunciarsi anche sul grossissimo problema della abilitazione professionale dei laureati triennali, tenendo presente che, ad esempio, presso il Politecnico di Alessandria stanno già pensando di tramutare il diploma universitario in laurea di primo livello e vogliono sapere quali sono le modalità di iscrizione, agli Ordini, per questi diplomati che d'ufficio diventerebbero laureati. Richiama, infine, un articolo del Prof. Di Maio, Rettore del Politecnico di Milano, che è arrivato addirittura a scrivere "è ora di porre mano agli Ordini". Occorre dare una risposta ferma contro chi vuole venire a ramazzare a casa nostra.

- Ing. Barosso (Vercelli)
Sostiene la necessità di inviare un forte messaggio alle Università e, per quanto riguarda il DPR 328 rileva che, con le classi di laurea previste dallo stesso, esiste il pericolo che al tuttologo ignorante si sostituisca lo specialista ignorante. Ed anche il documento n. 2 di Gianasso ed altri è pericolosissimo perché, entrando troppo nel dettaglio, rischiano di saltare molte categorie importanti, soprattutto nel campo dell'impiantistica.

- Ing. Macchi (Pisa)
Riferisce quanto da lui fatto a Pisa per dare attuazione al DPR 328 che, finché è in vigore deve essere rispettato. Ha inviato una raccomandata a tutti i 1236 iscritti ed ha ricevuto molte opzioni. Pur avendo fissato un termine, non rifiuta le comunicazioni arrivate dopo e, per quelli che non rispondono, li lascia nel "limbo". Restano cioè nell'albo degli ingegneri. Ha chiesto anche il parere del Ministro della Giustizia sicché, mancando la risposta, non potrà poi essere accusato di non avere bene interpretato il DPR. Comunque, accetta anche le opzioni successive, se esistono i titoli per farlo.

- Ing. Sepe Monti (Roma)
L'Ordine di Roma ha quasi 15.000 iscritti e la prima circolare del CNI non andava bene. Il nostro punto di vista è che l'ingegnere che non opta resta iscritto a tutti e tre i settori. Ad ogni modo, dovendo presto fare le elezioni, occorrerà sapere se tenere conto del vecchio albo, oppure di quello nuovo da istituire, diviso in tre sezioni.
Il Ministero della Giustizia, più volte interpellato per iscritto ed in incontri con il responsabile del Servizio competente, non si è pronunciato. Occorre un chiarimento immediato.
Per quanto riguarda l'art. 177 Cost., occorre che il CNI intervenga per proporre i "principi generali" che devono essere fissati dalla legge statale ed ai quali le Regioni devono attenersi nel legiferare sulle professioni.
Quanto al fascicolo del fabbricato, è dovuto intervenire presso il Sen. Montino che ha predisposto un disegno di legge assolutamente criticabile.
Esso infatti, fa riferimento a "tecnici" senza specificare quali e prevede addirittura un semplice "esame a vista" del tecnico, al posto del monitoraggio previsto a Roma quale prima fase per la predisposizione del fascicolo.
In merito ai rapporti con l'Università, l'Ordine di Roma ha organizzato un convegno (15 dicembre 2001) con il Sottosegretario Siliquini e con i 3 Presidi di Facoltà.

- Ing. Cannarozzo (Palermo)
Per quanto riguarda il DPR 328 l'Ordine di Palermo ha fatto due comunicazioni agli iscritti, ha ricevuto molte risposte con opzioni e, per quelli che non si sono fatti vivi, li ha lasciati in tutte e tre le sezioni.
Quanto all'art. 117 Cost. occorre essere molto cauti per non dare adito alle Regioni di legiferare al di là dei loro poteri. La normativa elettorale non potrà di certo essere considerata di competenza regionale, dato che esiste una procedura giurisdizionale che, attraverso il Consiglio Nazionale, sfocia in un giudizio della Corte di Cassazione e, nelle sue varie fasi, è seguita dalla Procure Generali di Corte d'Appello e dal Ministero della Giustizia.
Così pure, gli accessi agli Ordini non potranno essere regolati dalle Regioni, se si vorrà continuare a permettere ad ingegnere di Palermo di trasferirsi a Milano.
Sarà, comunque, necessario istituire un organismo regionale per fare da controaltare al governo ed all'Assemblea legislativa regionale, come continuerà ad avvenire, al centro, per i rapporti tra il CNI ed il Governo ed il Parlamento nazionale nelle materie di competenza statale.
Per finire, sostiene che la divisione in settori va difesa.

- Ing. Bosi (Bergamo)
Chiede alla presidenza di far si che i presenti, per alzata di mano, comunichino se hanno dato attuazione al DPR 328, istituendo i tre settori e chiesto l'opzione.
La presidenza pone le due domande all'Assemblea la quale, per alzata di mano, constata che la maggioranza ha provveduto in tal senso.

- Ing. Mariani (Perugia)
Quanto al DPR 328 ha inviato una comunicazione a tutti gli iscritti ed ha avuto delle risposte. E' perplesso, comunque, sulla possibilità di lasciare in tutti e tre i settori quelli che non hanno optato. Per l'esame di Stato occorrerà regolarsi come fanno gli avvocati e, cioè, stabilire regole per un esame di accesso veramente difficile, tipo PECD americano.
E' poi molto pessimista per quanto riguarda i rapporti con le Università, conoscendo quanto fatto dai docenti di Perugia che stanno provocando allarmismo fra gli studenti, con informazioni anche false. Quanto ai rapporti con le Regioni è d'accordo con il Collega Cannarozzo e cioè occorre stare attenti a non dar loro la possibilità di prendersi anche quello che non debbono avere.
Per finire, esclude la possibilità che gli Ordini diventino giudici del livello di preparazione degli iscritti. Altro è, naturalmente, il potere di attivare l'adeguamento culturale.

- Ing. Montresor (Verona)
Sul DPR 328 egli è convinto che bisognerà battersi per modificarlo e non per annullarlo. E' favorevole alla suddivisione in tre settori, per ragioni di serietà professionale. Ha inviato una circolare a tutti gli iscritti (1760). L'82% ha risposto. Fra questi che hanno risposto il 48% ha scelto un settore, il 29% ha optato per due settori ed il rimanente 23% per tre settori. Seguirà una seconda circolare, per raccomandata, ai circa 330 colleghi che non hanno risposto, per rinnovare la richiesta di opzione, facendo presente che in mancanza di una decisione, l'Ordine li iscriverà nel settore di appartenenza con riferimento alla specializzazione di laurea posseduta.

- Ing. Speroni (Varese)
Esprime alcuni dubbi sull'art. 2 del DPR 328, che garantisce i diritti quesiti, in relazione all'art. 52 dell'ordinamento, ed essendo in fase elettorale, si è limitato ad inviare una "informazione" agli iscritti, soprassedendo all'attuazione del Decreto.
Quanto alla riforma della Merloni in sede di collegati alla finanziaria, sostiene la necessità di opporsi con grande impegno alla estensione senza limiti dell'appalto integrato. E' favorevole ai contatti anche con l'OICE ed auspica che le società di ingegneria siano iscritte agli Ordini degli Ingegneri.

- Ing. Zia (L'Aquila)
Comunica che l'Ordine dell'Aquila ha istituito le due sezioni ed ha chiesto agli iscritti di optare nei tre settori. Su 1200 iscritti sono pervenute circa 300 risposte, che grosso modo potrebbero essere considerate divise un terzo per un 1 settore, 1 terzo per 2 settori ed un terzo per 3 settori. Fa quindi presente la necessità che sia istituzionalizzato il ruolo degli Ordini nei rapporti con le Regioni e richiama, infine, l'attenzione sui pericoli della collaborazione con architetti ed OICE, come con altre categorie come i geologi, sempre pronti a rosicchiare le nostre competenze nel settore civile.

- Ing. Berti (Presidente Federazione Ingegneri Toscana)
Richiama il documento che la sua Federazione ha inviato al CNI ed alle altre Federazioni sul DPR 328 e sulle problematiche che esso comporta.
Per porre rimedio e risolvere soprattutto le problematiche a medio termine, propone che il CNI, avvalendosi delle competenze ritenute opportune, elabori una proposta, un progetto della professione dell'ingegnere, che sia alternativo al Decreto ed anche al disegno di legge in discussione al Parlamento. Tale proposta unitaria a cura delle Federazioni, dovrebbe essere presentata e sostenuta presso tutte le Regioni, di destra e sinistra.

- Ing. Bosco (Catania)
Quanto al DPR 328 l'Ordine di Catania ha convocato una affollatissima Assemblea degli iscritti, per informarli sulla situazione. Poi ha inviato una lettera ordinaria a tutti i Colleghi, ricevendo circa 2000 risposte (circa il 70% degli iscritti) e fra questi quasi il 50% ha optato per i 3 settori, numerosi colleghi hanno scelto 2 settori e qualcuno si è limitato ad 1 settore. Farà ora una circolare raccomandata per cercare di risolvere il problema per l'inizio del 2002.
Il DPR è, comunque, iniquo anche per gli studenti che si sono iscritti da qualche anno ad Ingegneria ed ora vedono completamente cambiate le prospettive di lavoro professionale.
Anche la normativa elettorale è molto criticabile in quanto di difficile applicazione per quanto riguarda la percentuale minima riconosciuta alla Sezione A dell'Albo e la ripartizione proporzionale dei seggi fra le due Sezioni.
Fa anche un cenno al lavoro della Commissione strutture e grandi rischi del CNI, con riferimento ai gravissimi errori presenti nella normativa antisismica emanata dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

- Ing. Giambelli (CNI)
Fa due osservazioni sul DPR 328. Con la prima sottolinea che vi sono alcuni elementi positivi nella nuova normativa, come ad esempio la divisione dell'albo in tre settori (a nostra richiesta) e la nuova normativa sugli esami di Stato che valorizza gli Ordini.
Quanto agli elementi negativi, molto più numerosi, occorre seguire la via politica, oltre che quella giudiziaria, per ottenere le necessarie modifiche.
La seconda osservazione riguarda la necessità di invitare e, se del caso, riinvitare tutti gli iscritti a fare le opzioni, tanto più che possono optare per tutti e tre i settori, beneficio che potrebbe essere perduto in caso di dichiarazione di incostituzionalità del decreto e dell'emanazione di un altro provvedimento nel quale si ripartirebbe da zero. Nessuno può garantire che, in tale nuovo decreto, la facoltà di optare per tutti e tre le sezioni sarà mantenuta.

- Ing. Zanardi (Presidente dell'Assemblea)
Prima di passare la parola al Presidente del CNI, per le conclusioni, ringrazia tutti i presenti e formula un augurio di Buon Natale e di Buone Feste.

- Ing. Polese (Presidente CNI)
Ringrazia tutti i partecipanti e quanti hanno voluto dare il loro contributo molto prezioso per il Consiglio Nazionale, il quale si fa sempre interprete, per quanto possibile, delle opinioni prevalenti nella categoria.
Ringrazia particolarmente anche tutti quelli che parteciperanno alla manifestazione di domani, organizzata a cura del CUP.
E' chiaro, e molti avvocati sentiti in tutta Italia ce l'hanno confermato, che il decreto 328 oltre ad essere in molti punti illegittimo, è anche poco chiaro. Né si può contare, come sapete, sulle istruzioni del Ministero della Giustizia, dove esiste un conflitto tra molti magistrati già in servizio ed il nuovo Ministro. Molti se ne sono andati, altri lo stanno facendo ed, anche nel Servizio che si occupa delle libere professioni, c'è un Magistrato che non ha esperienza del settore e, comunque, sta per andarsene.
Quanto ai problemi che sono stati sollevati si sofferma brevemente sui seguenti:
- elezioni. Qui non c'è nessun dubbio. Finché non sarà pubblicato il previsto Regolamento, tutto resta come prima:
- competenze. Per lo meno in sette punti del DPR 328 sono fatte salve le competenze attualmente attribuite.
Certo vi è una contraddizione, laddove viene fatto un elenco specifico. Occorre comunque sostenere, in tutte le sedi, che nulla ci è stato tolto dal Decreto;
- autoregolamentazione. Il gruppo Dusman sta efficacemente lavorando per la proposizione di un documento che dovrebbe essere pronto entro febbraio. Una volta approvato in Assemblea, esso costituirà il Vangelo della categoria e dovrà essere sostenuto un tutte le sedi, comprese le Regioni.
Ci sarebbero ancora tante cose da dire, ma data l'ora e la stanchezza generale, l'Ing. Polese ringrazia nuovamente tutti con un arrivederci a domani, alla manifestazione di tutte le professioni.

Il Presidente dell'Assemblea, Ing. Zanardi, alle 20,15 ringrazia l'Ing. Polese e dichiara chiusa la seduta.






Roma, 11 Dicembre 2001


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