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Accordo trilaterale fra CNI (IT), CNISF (FR) e EngC (UK) per il mutuo riconoscimento delle professionalità degli ingegneri iscritti.
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha il piacere di annunciare che, dopo anni di negoziati, è stato finalmente raggiunto l'accordo con l'Engineering Council inglese e il Conseil National des Ingénieurs et Scientifiques de France per una procedura di mutuo riconoscimento della qualificazione professionale dei rispettivi ingegneri iscritti.
Si può a ragion veduta, parlare di qualificazione in quanto il processo di riconoscimento, ai fini dell'accordo, non è una semplice procedura burocratica, ma una verifica vera e propria del percorso formativo e professionale del richiedente, coronato da un'intervista con il professionista per vagliare le sue conoscenze e motivazioni che si svolgerà nella lingua del paese ospite anche al fine di valutare se il soggetto ha una conoscenza linguistica sufficiente per poter esercitare la professione nel paese ove ha deciso di svolgere la sua attività.
L'accordo firmato a Parigi, il 18 dicembre 2000 da Sergio Polese, presidente del CNI, Xavier Karcher, presidente del CNISF e Arthur Ramsey, Segretario Generale dell'Engineering Council in luogo del Duca di Kent, Presidente dell'Associazione, è un passo importante nel processo di europeizzazione delle professioni che la Commissione Europea persegue da tempo. Si applica a professionisti "finiti" che nello Stato europeo in cui lavoreranno, potranno avere un riconoscimento pieno della loro qualità di professionisti capaci e prepararati, certificato dalla maggiore associazione/ordine professionale del Paese ospite che sarà loro di prezioso ausilio nella carriera lavorativa, sia essa alle dipendenze di un'impresa o come attività professionale autonoma.
Senza entrare nei dettagli delle procedure peraltro spiegate con grande chiarezza negli allegati all'accordo (che si trasmette in appendice a questa circolare) è bene evidenziare che il professionista italiano che decide di lavorare in Francia e/o in Gran Bretagna, non dovrà sottostare ad alcun riconoscimento ai sensi della direttiva 89/48 ma si limiterà ad inviare la documentazione descritta rispettivamente nelle appendici 5 e 6 dell'accordo, al Consiglio Nazionale degli Ingegneri che provvederà al controllo del dossier ed all'inoltro presso l'Associazione estera interessata. Il candidato verrà quindi contattato da quest'ultima per sostenere un'intervista professionale. Il superamento di tale colloquio consentirà l'iscrizione diretta al Registro del CNISF come Ingénieur Diplomé o, secondo il caso, il conferimento di "membro" dell'Institution professionale britannica scelta dal candidato nonché l'iscrizione al Registro dell'Engineering Council, come Chartered Engineer.
Analogamente gli omologhi stranieri svolgeranno un'intervista professionale presso il CNI, superata la quale, riceveranno tutto l'aiuto per espletare la domanda di riconoscimento al Ministero della Giustizia che, grazie alle garanzie fornite dal CNI, sarà in grado di emettere il decreto di riconoscimento in tempi brevi e senza ricorso a misure compensative.
Va altresì notato che mentre l'accordo è valido in Francia e nel Regno Unito anche per ingegneri di formazione breve nelle rispettive sezioni dei Registri, in Italia ciò sarà consentito solo fra due anni, quando la regolamentazione professionale per i diplomati universitari e i laureati di primo livello sarà auspicabilmente completata. Alla data, il reciproco riconoscimento coinvolgerà solo, per quanto attiene professionisti in movimento da e verso il nostro Paese, gli ingegneri italiani laureati con il precedente ordinamento (5U) e gli ingegneri britannici e francesi titolari di formazione lunga.
Nelle intenzioni delle parti contraenti, vi è l'estensione dell'accordo al maggior numero di Paesi europei che vorranno aderire. Colloqui interlocutori in tal senso sono già avvenuti e si spera che abbiano esito felice.
L'accordo di cui sopra rappresenta per i tre paesi firmatari la prima importante applicazione, per gli ingegneri, di quella che viene oggi denominata "cooperazione rafforzata" con l'obiettivo di incentivare altri accordi nel settore, con associazioni professionali di altri paesi.
Lo scopo ultimo di questa operazione, che il CNI considera un grande successo, è, infatti, l'affermazione del concetto di "ingegneria europea" che travalicando ogni vincolo nazionalistico, consenta a professionisti capaci e riconosciuti tali dal maggior numero di organismi professionali nazionali, un effettivo libero esercizio della professione nei Paesi dell'Unione.
Allegato:
- Accordo CNI (IT) - CNISF (FR) e EngC(UK)- (DV06862)
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