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Testo
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Si fa seguito alle precedenti lettere inoltrate in occasione delle elezioni di Camera e Senato perchè gli Ordini provinciali valutino l'opportunità di intraprendere - con lo stesso spirito di libertà e di indipendenza politica degli iscritti agli Albi particolarmente sottolineato in quella occasione - adeguate iniziative con i candidati al Parlamento ritenuti più consapevoli e più disponibili a sostenere, ove eletti, i temi della professione degli ingegneri italiani nell'ambito delle problematiche più generali d'interesse del Paese.
All'uopo, vale la pena sostenere, in tutti i Collegi, quei candidati, particolarmente se ingegneri, che nella scorsa legislatura sono stati molto vicini alla nostra categoria, appoggiandone le tesi sui più disparati problemi per noi di vivissimo interesse, quali, ad esempio, le posizioni assunte sui vari disegni di legge in materia fiscale, sulle nuove competenze dei geometri e dei periti, sulla legge quadro in materia di opere pubbliche, sul contributo previdenziale del 10% e su tutti gli altri problemi per i quali sono stati in passato sensibilizzati dagli Ordini e da questo Consiglio Nazionale. Si tratta di temi aventi una notevole valenza sui quali il nostro Ordine si è distinto come forza sociale difendendo interessi generali fra i quali sono ricompresi quelli degli ingegneri.
Naturalmente, occorrerà prescindere assolutamente dall'appartenenza all'uno o all'altro partito o movimento, tenendo esclusivamente presente la posizione assunta dai singoli candidati nelle varie questioni di grande rilievo per gli ingegneri ed i rapporti più o meno stretti intrattenuti con gli Ordini provinciali.
In definitiva i candidati al Parlamento devono essere edotti sui temi essenziali per la salvaguardia dei valori morali e degli interessi economici degli ingegneri italiani - meglio ancora se ne siano già a personale conoscenza - richiedendo il loro impegno, ove eletti, a sostenerli nelle sedi competenti.
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