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Sono in vigore le nuove tariffe per i professionisti e per tutti gli operatori del settore dei lavori pubblici. I corrispettivi sono quelli definiti dal decreto ministeriale del 4 aprile 2001, firmato dagli allora ministri della giustizia, Piero Fassino, e lavori pubblici, Nerio Nesi. Questo è il parere, non vincolante, del Consiglio superiore dei lavori pubblici, che va ad aggiungersi ai pareri dei ministeri infrastrutture e giustizia di qualche mese fa e contribuisce a chiarire la querelle sorta a seguito dell'annullamento del decreto Fassino-Nesi, nell'agosto 2002, in conseguenza della sentenza del Tar Lazio che aveva accolto i ricorsi di Anci-Upi, Consiglio nazionale dei periti industriali e Consiglio nazionale dei geologi e dei geometri.
Il "parere", ha affermato Antonio Mario Leonzappa, esperto di legislazione in materia i lavori pubblici, "spiega l'antinomia tra il comma 12-ter dell'art. 17 della legge Merloni, che fa salvo quanto previsto nel decreto 4 aprile 2001 fino all'emanazione di un nuovo tariffario, e il comma 14-ter della legge 109/94, risolvendola a favore dell'implicita abrogazione di quest'ultima". Infatti, il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici sostiene l'applicabilità del regime Fassino-Nesi in via transitoria, come sancito dal collegato infrastrutture, che ha delegato il ministero della giustizia, di concerto con quello delle infrastrutture, a emanare un nuovo, futuro, sistema di corrispettivi. Il testo di riforma dei corrispettivi in materia di lavori pubblici è attualmente in corso di predisposizione da parte di un gruppo di lavoro misto delle due amministrazioni. L'agenda prevede che, dopo una prima predisposizione della bozza a via Arenula, la stessa bozza venga valutata dal Consiglio superiore dei lavori pubblici (il presidente Aurelio Misti è dimissionario). Come sostenuto dal sottosegretario Michele Vietti, con delega alla materia, lo schema dovrebbe essere pronto la fine del 2003.
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