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La Commissione delle Comunità Europee, con nota del 5 luglio 2005, ha notificato al Governo italiano, nella persona del Ministero degli Affari Esteri, una procedura di infrazione per una presunta incompatibilità con gli articoli 43 e 49 del Trattato CE delle disposizioni nazionali che fissano tariffe "minime", per le prestazioni professionali di ingegneri ed architetti.
Appena arrivata notizia, questo CNI, oltre a prendere gli opportuni contatti con il Consiglio Nazionale Architetti, fece predisporre un apposito documento da parte del nostro Centro Studi e fornì alla Presidenza del Consiglio dei Ministri tutti gli elementi volti a convalidare, in contrasto con quanto sostenuto dalla Commissione Europea, la liceità della legislazione italiana in materia di tariffe professionali.
Ciononostante, con nota del 21 dicembre 2005, la stessa Commissione ha notificato "un parere motivato" al Governo italiano , con il quale ha chiesto ulteriori osservazioni nazionali sul merito della questione.
L’iniziativa della Commissione europea a ben vedere non è isolata, ma in realtà costituisce l’ultimo atto del generale grave attacco che da più parti si sta portando al sistema delle tariffe minime inderogabili vigente nel nostro Paese.
L’iniziativa segue solo di qualche mese l’ennesima contestazione formulata da parte dell’Antitrust italiana ed accoglie le frequenti e reiterate richieste di eliminazione delle tariffe professionali obbligatorie provenienti da specifici settori del mondo economico e dei servizi alle imprese.
Le considerazioni della Commissione, in breve, si articolano su due distinti profili di censura: 1) la valenza restrittiva dei "minimi" tariffari rispetto ai principi di libertà di stabilimento e libertà di prestazione dei servizi in seno all’Unione, garantiti dagli articoli 43 e 49 del Trattato CE; 2) la non proporzionalità della limitazione tariffaria rispetto agli obiettivi di interesse pubblico (in particolare quelli relativi alla preservazione della qualità delle prestazioni professionali e alla tutela dei destinatari della stessa) che con essa il legislatore intende soddisfare.
Questo CNI, che in precedenza aveva già esposto le proprie ragioni in un incontro avuto con l’allora Commissario alla Concorrenza Mario Monti, ripresi i contatti con il Consiglio Nazionale degli Architetti, ha predisposto un completo e motivato documento che, a firma congiunta, è stato inviato al Governo per il successivo inoltro alla Commissione delle Comunità Europee, secondo la procedura.
Nel documento, in sintesi, sono state effettuate una analisi giuridica, per dimostrare la compatibilità del sistema italiano con i principi comunitari; ed una analisi economica per evidenziare le ragioni per cui il regime tariffario può essere funzionale alla tutela degli interessi pubblici in connessione con quella degli utenti.
Per una migliore informazione, si trasmette in allegato copia di tale documento.
Allegato (DV09244)
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